Piazza Affari in ribasso (-1%), possibile attacco Iran spinge oil e difesa
Chiusura negativa per le borse europee, frenate dai timori di un’escalation di tensioni in Medio Oriente dopo le dichiarazioni della Casa bianca secondo cui l’Iran starebbe preparando un attacco verso Israele. A Piazza Affari, il Ftse Mib archivia gli scambi in calo dell’1,04% a 33.771,08 punti, frenato soprattutto dalle banche e dal lusso. In calo Bper (-4,4%), Banco Bpm (-4,1%) e Moncler (-4,2%) mentre rimbalzano Tenaris (+2,8%) ed Eni (+1,5%) in scia al greggio e Leonardo (+2%) per la difesa.
Per quanto riguarda l’agenda macro, a settembre l’inflazione dell’eurozona ha rallentato su base annua dal 2,2% all’1,8%, con una flessione dello 0,1% rispetto ad agosto e un Cpi core in calo dal 2,8% al 2,7%. Numeri che rafforzano le prospettive di un taglio dei tassi a ottobre, dopo la cauta apertura di Christine Lagarde in tal senso.
Dagli Usa sono giunti i dati sulle offerte di lavoro e sull’ISM manifatturiero (47,2 punti). Il report Jolts mostra un aumento dei posti vacanti, sintomo di un rallentamento del mercato del lavoro, in attesa dei dati di venerdì su nonfarm payrolls, disoccupazione e salari. Il rapporto verrà attentamente esaminato anche dalla Fed, sebbene il presidente Powell abbia ribadito che la banca centrale americana non ha fretta di tagliare i tassi e che non esiste un sentiero predeterminato.
In forte calo i rendimenti delle obbligazioni governative. Lo spread Btp-Bund staziona a 133 punti base, con il decennale italiano al 3,37% e il benchmark tedesco al 2,04%.
I timori per le forniture in Medio Oriente spingono il petrolio Brent in rialzo a 74,3 dollari al barile, mentre la domanda di beni rifugio spinte l’oro si attesta a 2.654 dollari l’oncia. Sul Forex, cambio euro/dollaro in discesa a 1,06 e dollaro/yen a 143,6.