Finanza “Boom” affitto transitorio: a Torino prezzi schizzano a +26%. Trieste in controtendenza

“Boom” affitto transitorio: a Torino prezzi schizzano a +26%. Trieste in controtendenza

2 Ottobre 2024 15:22

Diverso dall’affitto tradizionale così anche dall’affitto breve, l’affitto transitorio, ovvero un contratto di locazione non inferiore ai 30 giorni e non superiore ai 18 mesi, sta attraversando un periodo fortunato in Italia. Sta in effetti guadagnando terreno, in termini di preferenze e di opportunità per locatori e locatari. La conferma arriva dai numeri di Immobiliare.it Insights secondo cui nell’ultimo anno, la domanda è aumentata, con Roma e Milano – rispettivamente al primo e al secondo posto a livello di portata degli incrementi – a evidenziare un +65% e un +59%.

Ma vediamo di cosa si tratta e come sta evolvendo questa tendenza.

Affitto transitorio: ecco dove i prezzi salgono e la domanda aumenta

Andando nel dettaglio dell’indagine emerge che, dietro a Roma e Milano, troviamo Bari che registra una domanda di affitto transitorio salita a +57% seguita da Torino (+52%). Rialzi più contenuti, seppur comunque abbondantemente in doppia cifra, anche a Trieste (+36%), Napoli (+35%), Firenze (+23%) e Bologna (+21%), per un dato generale della Penisola che fa segnare un +33%.

E se la domanda sale, anche i prezzi quasi ovunque aumentano con valori a due cifre. Le uniche eccezioni sono rappresentate da Trieste, dove addirittura si manifesta un calo del 3%, e Bologna, che sale solo dell’1%.  Spicca Torino che segna +26% con mediamente 13,2 euro/mq. La Capitale segue a breve distanza, con un incremento del 25% (da 17,2 a 21,6 euro/mq), mentre Firenze e Bari sono leggermente più distanziate in graduatoria e in crescita nella stessa misura (+19%). A Napoli chi cerca una casa in affitto transitorio deve pagare da 14,8 a 16,6 euro/mq con un aumento di prezzo del 12%, del 10% invece a Milano anche se il prezzo al metro quadro, che sfiora i 27 euro, è di gran lunga il più alto tra le città esaminate.

Affitto transitorio: offerta in crescita

E nonostante una domanda in rialzo, lo stock di case disponibili per l’affitto transitorio non accenna a diminuire, mostrando al contrario anch’esso un accumulo sia per quanto riguarda il dato generale italiano (+39%) sia nei singoli territori oggetto di questo studio.

L’incremento più rilevante si verifica a Milano – dove l’offerta più che raddoppia rispetto allo scorso anno – seguita da Bari e Firenze, rispettivamente al secondo e al terzo posto ma ben distanziate, con un +66% e un +65%. Lo stock si amplia del 56% a Torino e del 52% a Napoli, mentre a Trieste aumenta del 36% e a Bologna del 16%. A chiudere la classifica Roma, dove l’incremento è più contenuto e si ferma al +7%.

“L’affitto transitorio sta attraversando un periodo fortunato nel nostro Paese, guadagnando terreno, in termini di preferenze e di opportunità per locatori e locatari, sulle altre forme di affitto – afferma Antonio Intini, chief business development officer di Immobiliare.it –. Questo perché si tratta di una tipologia di contratto che incontra il favore sia dei proprietari, in quanto remunerativa e meno rischiosa, sia dei locatari, soprattutto di studenti e giovani lavoratori – che non hanno intenzione di vincolarsi per lungo tempo e ne apprezzano la flessibilità – e di giovani coppie, che ancora non possono permettersi di comprare casa e rimangono in attesa di un ulteriore abbassamento dei tassi di interesse o di una congiuntura economica più favorevole per decidersi a farlo”.

Affitto transitorio: cos’è e come funziona

Il contratto di affitto transitorio è una tipologia di contratto di locazione pensata per situazioni temporanee, con una durata che può variare da un minimo di 30 giorni a un massimo di 18 mesi.  La normativa di riferimento è l’art. 5 della Legge n. 431 del 1998, e nasce con l’obiettivo di rispondere a esigenze abitative specifiche, come il trasferimento per motivi di studio, lavoro o altre situazioni contingenti.

Questa formula contrattuale consente al proprietario dell’immobile di affittarlo per un periodo limitato, garantendogli una certa flessibilità. Dall’altro lato, il locatario può trovare un’abitazione temporanea senza l’obbligo di impegnarsi in contratti a lungo termine. È importante che le motivazioni transitorie siano specificate e giustificate nel contratto, altrimenti quest’ultimo rischia di essere convertito in un contratto di locazione a lungo termine (4 anni + 4). Al termine del periodo, il contratto si estingue senza necessità di disdetta, a meno che non sia previsto diversamente dalle parti coinvolte.