Dal nido all’università: educare un figlio costa sempre di più, spese salgono a 140mila euro
Il caro istruzione corre più dell’inflazione. E’ questo l’eloquente titolo dell’ultimo osservatorio sul costo dell’educazione in Italia condotto da Moneyfarm giunto alla terza edizione, che mette in evidenza come educare un figlio in Italia dall’asilo nido fino alla laurea, quest’anno è arrivato a toccare una media di 140.500 euro, contro i 135.000 del 2023, con un aumento di oltre il 4% su base annuale. I
Nell’arco di soli due anni, il prezzo di una formazione a 360° di un minore nel nostro Paese ha registrato un incremento del 9,7%, che per una famiglia italiana tipo si traduce in un extra esborso di 10.600 euro complessivi, oltre 500 euro all’anno per 20 anni.
Istruzione dei figli: quanto costa in Italia
I rincari più consistenti sono stati registrati dalle voci relative all’istruzione privata, scolastica e universitaria, che hanno messo a segno un rialzo del 4% in un solo anno. C’è da dire che i conti fatti da Moneyfarm riguardano non solo l’istruzione in senso stretto, ma anche i costi dello studio delle lingue straniere, delle attività sportive o ludico-ricreative e di una serie di altre attività extra-curriculari. Esclusi i costi generali legati al mantenimento di un figlio, come vitto, spese mediche o trasporti, quindi il conto rischia ovviamente di essere molto più alto.
Ogni percorso il suo costo: quanto denaro serve per l’indipendenza dei figli
Nel 2024 secondo l’indagine di Moneyfarm garantire a un figlio tutti gli strumenti più adeguati a raggiungere l’indipendenza richiede tra i 57.000 e i 750.000 euro (contro i 55-730 mila euro di ottobre 2023). La differenza la fa il percorso di studi e di vita che si intende dare al proprio figlio. Nel dettaglio Moneyfarm ha individuato quattro percorsi formativi-tipo.
Il percorso standard quindi scuola pubblica fino alle superiori, università statale e varie attività extracurriculari, dal corso di inglese online, teatro, palestra scout. Poi c’è il percorso STEM, da Science, Technology, Engineering and Mathematics, ossia quello che garantisce una formazione improntata alle discipline tecnico-scientifiche, a cui oltre alla scuola pubblica fino alle superiori e università, si aggiungono diverse attività extra-curriculari come lezioni di inglese online, gruppo scout, corso di musica bi-settimanale, arrampicata, abbonamento in palestra, fino all’acquisto di un device elettronico, un corso di informatica di base e di coding avanzato con Minecraft e un corso di intelligenza artificiale e machine learning. Il percorso “New Age” prevede scuole dell’infanzia private come quelle montessoriane o del Metodo Steiner, un’istruzione pubblica dalle elementari fino alle superiori (incluso il doposcuola fino alle medie) e un ciclo universitario di cinque anni all’università statale ma soprattutto attività extra-curriculari mirate con lezioni private di inglese e cinese e vacanze studio all’estero.
Infine, solo per pochi, il percorso Extralusso con un istruzione interamente privata e internazionale, dal nido all’università, unita a un lungo curriculum di attività extra-scolastiche, tra cui un corso di inglese al British Council, lo studio di una seconda lingua come lo spagnolo (8-16 anni), vacanze studio (6-16 anni) coronate da un intero anno scolastico all’estero, esperienze di volontariato all’estero e lezioni private con un personal trainer fino ad un percorso universitario internazionale presso un ateneo privato a Londra o negli Stati Uniti.
I prezzi variano dai 57mila euro di chi sceglie il percorso standard, 105mila di quello STEM ai 176.000 euro del percorso New Age al top di 750mila euro per l’extra lusso. E secondo l’indagine di Moneyfarm, ad aver registrato l’aumento maggiore (+4,7%) è stato il percorso STEM, seguito da quello New Age (+4%), da quello Standard (+2,8%) e, infine, da quello Extra Lusso, che paradossalmente ha registrato l’aumento di prezzo minore rispetto al 2023 (solo +2,1%).
Far studiare un figlio lontano da casa pesa fino a 6.750 euro in più
Con la riapertura degli atenei in autunno, torna puntuale il dibattito sul caro affitti per gli studenti fuorisede, con Milano che detiene saldamente il record di città più cara per gli universitari, con un prezzo medio per una camera singola di 637 euro al mese, ma anche il resto d’Italia non sfugge all’emergenza.
In particolare, tra le città monitorate è il capoluogo campano ad aver registrato l’incremento di prezzo maggiore per l’affitto di una camera singola per 10 mesi, ben il +19,30% rispetto al 2023. Non indifferenti anche gli aumenti degli alloggi per studenti che si registrano a Bari (+14,50%), Padova (+14,10%) e Roma (+11,61%). Sommando la spese che uno studente deve sostenere per l’alloggio, esclusi i mesi della pausa estiva, con quelle per retta universitaria, vitto e qualche sfizio, Moneyfarm ha calcolato che studiare da fuorisede 5 anni a Milano e Padova costa, rispettivamente, 82.160 euro e 66.530 euro, il 2,14% e il 7,9% in più rispetto al 2023. Aumentano anche i costi per gli studenti di Napoli e Bari, dove mantenersi fino alla laurea magistrale in un ateneo pubblico costerebbe almeno 64.460 e 63.100 euro (rispettivamente +10,8% e +7,5% rispetto al 2023). Le famiglie di studenti fuorisede andrebbero quindi incontro a spese extra, dai 1.725 euro annui di chi sceglie Milano, ai 6.750 euro di chi sceglie Napoli.