Pagamenti digitali: continuano gli acquisti da smartphone e dispositivi wearable in Italia
Gli italiani preferiscono i pagamenti digitali tanto che nei primi sei mesi del 2024 il transato delle transazioni digital con carta ha raggiunto nel nostro paese quota 223 miliardi di euro, in crescita del +8,6% rispetto allo stesso periodo di un anno fa con l’obiettivo di raggiungere a fine anno un valore tra i 465 e i 475 miliardi di euro (con una crescita tra il +7% e il +9%).
Questi alcuni risultati della ricerca dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, giunto alla sua sedicesima edizione da cui emerge anche come diminuisce notevolmente l’importo dello scontrino medio, pari a 42,80€ (rispetto al precedente 45,50€), segnale di un utilizzo sempre più frequente dei pagamenti con carta anche per acquisti di importo più contenuto, un trend spinto soprattutto dalle carte di debito.
I pagamenti digitali nel primo semestre 2024
Andando nel dettaglio della ricerca emerge inoltre come il valore dei pagamenti fatti in modalità contactless (sia tramite carte sia tramite wallet NFC) ha superato i 130 miliardi di euro di transato, segnando una crescita del +23%: oggi quasi 9 pagamenti con carta in negozio su 10 in Italia vengono effettuati in questa modalità. Continua inoltre la corsa del mercato dei pagamenti da smartphone e wearable in prossimità (ossia all’interno dei punti vendita attestandosi a 19,9 miliardi di euro transati nei primi sei mesi del 2024, con una crescita del +58%. Aumenta anche il numero di transazioni, che supera 760 milioni nello stesso periodo (+68%).
Quali sono i costi di accettazione dei pagamenti elettronici?
Il tema dei costi di accettazione dei pagamenti elettronici rappresenta una questione cruciale per gli esercenti, i quali spesso segnalano l’onerosità delle commissioni applicate sulle transazioni ricevute. Dati alla mano, sulla base delle simulazioni condotte in collaborazione con Confcommercio su diversi profili di esercente (e basate su offerte promozionali valide per il 2024), “emerge che il costo delle commissioni che impatta sul transato annuale varia da meno dello 0,9% per un negozio con scontrino medio pari a 5€, a oltre l’1,20% nello scenario in cui non vi siano microtransazioni in negozio (percentuali che possono però crescere per esercizi commerciali in zone turistiche o con grande flusso di viaggiatori)” dichiara Ivano Asaro, direttore dell’Osservatorio Innovative Payments. A queste percentuali è necessario sommare le spese legate ai terminali POS come canoni mensili o installazione, differenti a seconda della banca e del tipo di terminale scelto.
I pagamenti da conto a conto (A2A): come funzionano
Infine l’Osservatorio si focalizza sui cosiddetti pagamenti da conto a conto (o account-to-account, A2A), un trend già affermato da anni in alcuni mercati internazionali (come India, Cina e Brasile) caratterizzati da una minor diffusione delle carte. Questi strumenti di pagamento si sono diffusi grazie alla molteplicità di casi d’uso che vengono offerti all’utente finale (ad esempio i pagamenti peer-to-peer), ad un’offerta competitiva in termini di costi, a un ampio range di metodi di pagamento disponibili per gli esercenti e infine a una ottima user experience (soprattutto online) che permette di portare a termine il pagamento in pochi secondi. Un fenomeno che sta oggi progredendo anche in Europa, non solo grazie alla diffusione localizzata di questi servizi, ma anche a una regolamentazione che favorisce lo sviluppo dei pagamenti istantanei e alla volontà degli operatori di espandersi a livello internazionale (facilitando anche le transazioni inter frontaliere).