Riscaldamento: termosifoni, accensione dal 15 ottobre ma non in tutta Italia. Date e regole per risparmiare
Il 15 ottobre è la data fissata per legge per l’accensione dei riscaldamenti in Italia. In realtà non in tutto il territorio nazionale ma solo in alcune zone. Il nostro paese difatti viene suddiviso in zone climatiche che regolano l’accensione nei condomini e per chi utilizza sistemi di riscaldamento centralizzati.
Quando si accendono i riscaldamenti in Italia
Il riferimento normativo è il DPR 74/2013 e nel DPR n. 412/1993 che suddivide il territorio nazionale in sei zone climatiche in relazione alle temperature medie annue. Così nella zona E dove gli impianti potranno essere accesi a partire da domani, il limite massimo di funzionamento dei riscaldamenti è di 14 ore al giorno, per passare alle 12 ore della zona D, 10 ore in zona C, 8 ore in zona B e 6 ore in zona A. Nessun limite nella zona F che comprende le province di Belluno, Cuneo e Trento.
Ogni comune, tuttavia, può decidere di anticipare o posticipare le date ufficiali di accensione dei termosifoni: questo perché esistono zone del paese dove le condizioni climatiche variano significativamente. Inoltre va tenuto conto delle delibere dell’assemblea condominiale che fissano le ore di accensione dei riscaldamenti all’interno di uno specifico condominio, ma devono sempre essere conformi alla normativa nazionale.
In casa temperatura mai sopra i 19 gradi
Ma non solo le date di accensione ma anche la temperatura dei caloriferi in casa è stabilita per legge. Nelle abitazioni non si devono superare i 19°C, con una tolleranza di 2 gradi. Negli edifici industriali o artigianali, la temperatura deve essere mantenuta a 17°C.
E per i trasgressori sono previste multe salate. Chi viola le disposizioni sull’accensione degli impianti di riscaldamento rischia sanzioni da un minimo di 500 euro a un massimo di 3mila euro, cui possono aggiungersi altre multe previste dai Comuni e dagli enti locali, fino a 800 euro.
Guida pratica per risparmiare sull’uso dei caloriferi in casa
“Il nostro consiglio è di accendere i termosifoni solo laddove vi sia reale necessità, regolando la temperatura e la durata di funzionamento degli impianti – spiega il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso – Secondo l’Oms la temperatura ideale in casa dovrebbe essere di 18 gradi, che può scendere a 16 gradi in camera da letto, con benefici per la salute e per le tasche: un riscaldamento eccessivo, infatti, rende l’aria secca e pesante, favorendo mal di testa, tosse e altri sintomi respiratori. Oltre infatti a far salire la spesa in bolletta, i consumi superflui di energia hanno effetti negativi sui livelli di inquinamento in città, e per questo è bene fare un uso consapevole dei termosifoni”.
Con l’occasione l’associazione dei consumatori ha stilato una pratica guida per risparmiare sui consumi dei termosifoni non pesando troppo sulle tasche dei consumatori.
- fare la manutenzione degli impianti. Un impianto ben regolato, pulito e senza incrostazioni di calcare consuma e inquina meno. Senza dimenticare che chi non effettua la manutenzione del proprio impianto rischia una multa a partire da 500 euro (DPR 74/2013).
- controllare temperatura degli ambienti. Scaldare troppo la casa fa male alla salute ma soprattutto alle tasche: 19 gradi sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario. Inoltre, per ogni grado in meno si risparmia dal 5 al 10% sui consumi di gas.
- occhio alle ore di accensione. È inutile tenere acceso l’impianto termico di giorno e di notte. In un’abitazione efficiente, il calore accumulato garantisce un sufficiente grado di comfort anche nel periodo di spegnimento.
- inserire pannelli riflettenti tra muro e termosifone. È possibile massimizzare l’efficienza del proprio sistema di riscaldamento, una soluzione semplice ma molto efficace per ridurre le dispersioni di calore.
- non coprire i termosifoni. Posizionare tende o mobili davanti ai termosifoni o usarli come asciuga-biancheria ostacola la diffusione del calore verso l’ambiente ed è una tra le più diffuse cause di spreco.
- schermare le finestre durante la notte. Per favorire il mantenimento del caldo all’interno delle mura domestiche è importante anche schermare le finestre durante la notte, chiudere persiane e tapparelle e soprattutto avere degli infissi ad alto isolamento termico, per evitare spifferi e dispersioni di calore. Attenzione, inoltre, a non lasciare troppo a lungo le finestre aperte durante il giorno: per rinnovare l’aria in una stanza bastano pochi minuti, mentre lasciarle troppo a lungo comporta solo inutili dispersioni di calore.
- usare valvole termostatiche. Queste apparecchiature servono a regolare il flusso dell’acqua calda nei termosifoni, consentendo di non superare la temperatura impostata per il riscaldamento degli ambienti. Obbligatorie per legge nei condomini, le valvole termostatiche permettono di ridurre i consumi fino al 20%.