Manovra 2025, aumento pensioni minime, fringe benefits e bonus in arrivo: le novità nella bozza
La Manovra 2025 approda alla Camera. Il disegno di legge di bilancio, composto da 144 articoli, include misure che spaziano dalle detrazioni fiscali alle pensioni, dai bonus bebè e asilo nido ai sostegni per le mamme lavoratrici, fino a interventi per la sanità. L’iter parlamentare è pronto a partire, con l’obiettivo del governo di ottenere l’approvazione definitiva entro Natale.
A detta della premier Meloni, la Manovra si concentra sulle priorità, come “lavoro, salari, famiglia e sanità e lo fa senza aumentare le tasse e mantenendo i conti in ordine”.
Cambiano le detrazioni fiscali Irpef
Una delle novità principali della Manovra 2025 riguarda le detrazioni fiscali, con l’introduzione di un tetto massimo per chi guadagna oltre 75mila euro l’anno. A partire dal prossimo anno, i contribuenti con redditi compresi tra 75mila e 100mila euro potranno detrarre al massimo 14mila euro, mentre per chi supera i 100mila euro il tetto scenderà a 8mila euro. Queste soglie saranno calcolate escludendo il reddito della prima casa.
Tuttavia, gli importi effettivi delle detrazioni dipenderanno anche dal numero di figli a carico. I coefficienti stabiliti sono:
- 0,5 senza figli a carico: fino a 7mila euro di detrazioni per redditi fino a 100mila euro e 4mila euro per redditi superiori;
- 0,7 con un figlio a carico: fino a 9.800 euro per la prima fascia e 5.600 euro per la seconda;
- 0,85 con due figli a carico: fino a 11.900 euro per la prima fascia e 6.800 euro per la seconda;
- 1 con più di due figli a carico o almeno un figlio disabile: detrazioni piene, cioè 14mila euro per la prima fascia e 8mila euro per la seconda.
Questo meccanismo mira a modulare le detrazioni in base alla composizione familiare, applicandosi solo a chi ha redditi superiori a 75mila euro, e dovrebbe garantire un risparmio per lo Stato di circa un miliardo di euro.
Spese per la sanità fuori dalle detrazioni
Nel testo della Manovra 2025 viene confermato che le spese sanitarie e quelle legate ai mutui per l’acquisto della prima casa saranno escluse dal tetto previsto per la revisione delle detrazioni fiscali. Il documento specifica che “sono escluse dal computo dell’ammontare complessivo le spese sanitarie detraibili” e gli oneri derivanti da prestiti o mutui stipulati entro il 31 dicembre 2024. Inoltre, per il calcolo del reddito complessivo, viene escluso il reddito dell’immobile adibito a prima abitazione.
Sempre in ambito sanitario, i fondi stanziati sono 1.302 milioni di euro per l’anno 2025, 5.078 milioni di euro per l’anno 2026, 5.780 milioni di euro per l’anno 2027. Cifre però giudicate insufficienti, visto che il governo aveva dichiarato che avrebbe investito oltre 3 miliardi per nuove assunzioni di personale sanitario. Per il settore, per usare le parole dei sindacati, si tratta dell’ennesima delusione: pertanto, il 20 novembre è stata indetta una giornata di protesta nazionale per medici, infermieri e professioni sanitarie.
Pensioni, aumento di 3 euro al mese nel 2025
Nel 2025, le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo subiranno un aumento del 2,2%, seguito da un ulteriore incremento dell’1,3% nel 2026. Questo interviene dopo la scadenza dell’aumento del 2,7% previsto dalla legge di Bilancio 2024. Le pensioni saliranno a 617,9 euro dai 614,77 euro attuali, per un totale di circa 3 euro in più al mese o, secondo i calcoli della Uil Pensionati, 10 centesimi al giorno:
“Eravamo certi che la rivalutazione sarebbe partita da 614, 77 euro, ossia l’importo minimo di 598,61 con l’incremento del 2.7% previsto per il 2024 – spiega il sindacato – Sapevamo che si trattava di un incremento transitorio ma tutte le indiscrezioni facevano presagire che sarebbe stato confermato. Non è stato fatto neanche questo, quindi l’aumento per quest’anno sarà di circa 3 euro, 10 centesimi al giorno. Su questa norma c’è poco da dire ma per aumentare il potere d’acquisto delle pensioni c’è molto da fare”.
Oltre a questi adeguamenti, sono prorogate le misure di flessibilità in uscita, come Quota 103, l’Ape sociale e Opzione Donna. Una novità riguarda le lavoratrici madri con quattro o più figli, che potranno accedere alla pensione di vecchiaia con un anticipo di 16 mesi, eliminando così il precedente limite di dodici mesi.
Canone Rai, tornerà a costare 90 euro in bolletta?
La riduzione del Canone Rai da 90 a 70 euro, introdotta nella Manovra 2023 e salutata come un successo dalla Lega, aveva alleggerito il carico fiscale su molte famiglie, essendo il canone addebitato automaticamente nella bolletta elettrica per chi possiede un televisore. Per compensare i minori introiti, il governo aveva stanziato un contributo straordinario di 430 milioni di euro per il 2024, consentendo alla Rai di mantenere i propri servizi senza tagli.
Tuttavia, nel testo della Manovra 2025 presentato alla Camera non è prevista la conferma di questa riduzione, facendo ipotizzare un ritorno del canone a 90 euro a partire dal 2025, nonostante le promesse fatte in precedenza in conferenza stampa.
Bonus mamme e natalità, come ottenerli
Anche per il 2025 viene confermata la decontribuzione per le mamme lavoratrici con un reddito fino a 40.000 euro. Questo bonus prevede un “parziale esonero contributivo” per le lavoratrici dipendenti e autonome con due o più figli, che non abbiano optato per il regime forfettario. “l’esonero contributivo spetta fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo e, a decorrere dall’anno 2027, se madri di tre o più figli, l’esonero contributivo spetta fino al mese del compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo”, precisa il testo.
A sostegno della natalità, viene inoltre riconosciuto un importo una tantum di mille euro per ogni figlio nato o adottato, a condizione che l’Isee familiare non superi i 40mila euro annui. Confermato anche il bonus asilo nido, finanziato fino al 2029, con un contributo massimo di 3.600 euro per bambini fino a 36 mesi, riservato alle famiglie con un Isee entro i 40mila euro. Il bonus non verrà corrisposto in automatico a coloro che diventeranno genitori nel 2025, ma sarà necessario presentare una domanda. A erogarlo sarà l’Inps.
Fringe benefits per neo assunti e per i restanti lavoratori
La bozza della Legge di Bilancio 2025 conferma e introduce novità riguardanti i fringe benefits, vantaggi fiscali per i lavoratori dipendenti.
Per quanto riguarda i neoassunti tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025, con un reddito da lavoro dipendente “non superiore nell’anno precedente l’assunzione a 35.000 euro che abbiano trasferito la residenza oltre un raggio di 100 chilometri calcolato tra il precedente luogo di residenza e la nuova sede di lavoro contrattuale”, potranno beneficiare di un’esenzione fiscale che può arrivare fino a 5mila euro, erogate dai datori di lavoro per affitti o manutenzione di immobili affittati; inoltre, questa esenzione non avrà effetti contributivi né sulla determinazione dell’Isee.
Per quanto riguarda gli altri lavoratori, viene confermata la non concorrenza alla formazione del reddito, entro il limite di mille euro, del valore dei beni e servizi forniti ai dipendenti, così come delle somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche (acqua, energia elettrica, gas), dell’affitto o degli interessi sul mutuo della prima casa. Per i lavoratori con figli, il limite di esenzione è innalzato a duemila euro, alle stesse condizioni stabilite per il 2024.