Finanza Entro il 2030 in UE si pagherà sempre di più “digital e meno cash”

Entro il 2030 in UE si pagherà sempre di più “digital e meno cash”

25 Ottobre 2024 10:55

Il contante non sarà più il Re in Europa. Così s’intitola un report di S&P Global Ratings secondo cui il Vecchio Continente potrebbe orientarsi verso un maggior numero di pagamenti digitali entro il 2030. Questo nonostante recenti sondaggi della Banca Centrale Europea (BCE) indichino che circa il 60% della popolazione dell’Eurozona apprezza ancora la possibilità di pagare in cash.

Pagamenti digitali: cos’è l’EPI e perché è importante

A far da traino alla crescita dei pagamenti digitali in Ue il lancio da parte di alcune grandi banche europee dell’European Payments Initiative (EPI) come soluzione di pagamento alternativa per contrapporsi al dominio dei giganti statunitensi del settore dei pagamenti.

La European Payments Initiative (EPI) è un progetto ambizioso che mira a creare un sistema di pagamenti digitali istantanei a livello europeo, in grado di competere con i giganti globali come Visa, Mastercard e PayPal. L’iniziativa è nata dall’alleanza di dodici banche e istituzioni finanziarie europee di cinque Paesi, tra cui BNP Paribas, Deutsche Bank, ING e l’italiana Nexi. A fine 2022, si sono aggiunte altre quattro banche, rafforzando ulteriormente il progetto. L’obiettivo principale dell’EPI è sviluppare una soluzione di pagamento unica e pan-europea, sfruttando la SEPA (Single Euro Payments Area), che include tutti i Paesi dell’UE e alcune nazioni associate come Norvegia, Islanda, Regno Unito e Svizzera. Grazie alla SEPA, i pagamenti elettronici in quest’area seguono procedure e regole uniformi, facilitando transazioni come bonifici e pagamenti digitali. Il sistema punta a offrire ai consumatori europei un’ampia gamma di servizi, tra cui pagamenti istantanei nei negozi fisici e online, trasferimenti di denaro tra individui, simili a servizi come Venmo o PayPal, servizi legati al “buy now, pay later” e programmi fedeltà per i clienti delle attività commerciali.

Con l’EPI, queste banche mirano a proteggere la propria rilevanza nello scenario dei pagamenti e a tutelarsi dai cambiamenti tecnologici.

Ma il successo dell’EPI rimane incerto indica S&P nel suo report, spiegando le ragioni. In primis, per avere successo, l’EPI necessita di un’ampia base di membri e dell’accettazione da parte della maggior parte dei cittadini dell’eurozona. Un potenziale punto debole è l’attuale incapacità della piattaforma di connettersi a schemi di pagamento non in euro.

S&P ritiene, inoltre, che la disponibilità dei consumatori europei a utilizzare la soluzione wallet dell’EPI per i pagamenti possa essere bassa e diversa da Paese a Paese. Inoltre, l’aumento del numero di banche partner, ma anche concorrenti, di diversi Paesi, potrebbe portare a sfide di governance. Secondo l’agenzia di rating, sono necessari incentivi affinché gli esercenti e i loro clienti accettino la nuova soluzione. I tassi di adozione possono aumentare rapidamente se i casi d’uso sono chiari, affidabili, economici e convenienti.

Pagamenti digitali dominati dai giganti dei pagamenti e le fintech

Secondo gli analisti dell’agenzia, i  pagamenti tramite le stablecoin rimarranno probabilmente una nicchia in molti mercati. Tuttavia, potrebbero diventare più importanti per le transazioni P2P transfrontaliere, ad esempio nei mercati emergenti e in via di sviluppo, dove le rimesse sono importanti e i fornitori esistenti sono lenti o troppo costosi. L’introduzione dell’euro digitale rimane incerta. Infine S&P ritiene che l’EPI e l’euro digitale possano aumentare la frammentazione dei mercati dei pagamenti, poiché i nuovi portafogli per le transazioni e le applicazioni degli utenti si aggiungono agli standard esistenti.