Lavoro e reddito, dove si vive meglio in Italia secondo l’Istat
Nel Nord Italia si vive meglio rispetto al Sud, con le donne che vedono qualche miglioramento nelle condizioni di equità. Lo attesta il rapporto “Benessere e disuguaglianze in Italia” dell’Istat, che evidenzia come le regioni settentrionali registrino, più frequentemente, valori di benessere superiori alla media nazionale, mentre il Mezzogiorno continua a soffrire di notevoli svantaggi, soprattutto nei settori dell’occupazione e delle relazioni sociali.
L’analisi degli indicatori Best permette di confrontare le 14 città metropolitane (Torino, Genova, Milano, Venezia, Bologna, Firenze , Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Palermo, Messina, Catania, Cagliari), dove vive il 36,2% della popolazione, evidenziando i divari rispetto all’Italia, i punti di forza e di debolezza, le evoluzioni recenti.
I dati generali
Il rapporto analizza il benessere nelle 14 città metropolitane italiane, utilizzando 62 indicatori provinciali nei 11 domini del Bes dei Territori (BesT). I risultati mostrano che nelle città metropolitane del Nord e del Centro, la maggior parte degli indicatori si posiziona al di sopra della media nazionale, mentre nel Sud prevalgono gli svantaggi, con l’eccezione di Cagliari.
Firenze, Milano e Bologna si distinguono per oltre il 75% degli indicatori superiori alla media, con punte eccellenti nei domini di Innovazione, ricerca e creatività e Qualità dei servizi. Torino, Genova e Venezia registrano percentuali di vantaggio leggermente inferiori (rispettivamente 72,6%, 67,7% e 59,7%). Roma, con un vantaggio nel 54,8% degli indicatori, presenta forti contrasti interni e si colloca in una posizione intermedia, dividendo idealmente le città del Centro-nord da quelle del Mezzogiorno.
Le città del Nord hanno i valori più bassi in tema di occupazione
L’analisi degli indicatori relativi al mercato del lavoro conferma i profondi squilibri territoriali che da sempre caratterizzano l’Italia, con una marcata polarizzazione tra Nord e Sud. Il confronto tra le città metropolitane, basato sulla distanza di ogni indicatore dal valore nazionale, mostra che le città del Nord e del Centro godono generalmente di condizioni lavorative superiori alla media italiana. Al contrario, le città del Mezzogiorno si collocano al di sotto della media, sebbene all’interno di questa area permangano significative differenze che rendono il quadro particolarmente eterogeneo.
La principale misura del divario territoriale nel mercato del lavoro italiano è rappresentata dal tasso di occupazione nella fascia d’età 20-64: tra le città settentrionali e centrali, Torino e Roma registrano i valori più bassi, rispettivamente al 70,8% e 70,4%, circa 8 punti percentuali in meno rispetto a Bologna (78,4%). Nel Sud, Cagliari (65,3%) si avvicina al valore nazionale, seguita da Bari (60,1%), mentre città come Reggio Calabria (45,0%) e Napoli (45,4%) segnano i livelli più bassi. Lo stesso divario si riscontra nel tasso di occupazione giovanile (15-29 anni), dove Reggio Calabria registra il minimo con il 17%, mentre città come Milano, Genova, Venezia e Bologna superano il 40%.
Reddito medio, differenze nette tra Nord e Sud
Il reddito medio rappresenta un indicatore fondamentale per misurare il benessere economico di una città. E in questa classifica, tutti gli indicatori mostrano un gradiente netto e distanze ampie tra il Centro-Nord, su livelli più elevati, e il Mezzogiorno, generalmente al di sotto della media italiana. A fronte di retribuzioni più basse e di un costo della vita comunque significativo, molte famiglie si trovano a dover affrontare difficoltà economiche, con entrate spesso insufficienti a coprire i bisogni essenziali.
Milano è in testa alla classifica con un reddito medio superiore ai 33mila euro annui, seguita da Bologna e Firenze. Al contrario, nel Sud, città come Messina e Catania registrano i redditi medi più bassi, evidenziando il divario economico tra le diverse aree del Paese.
- Milano – 33.500 € annui
- Bologna – 30.200 € annui
- Firenze – 29.700 € annui
- Roma – 28.900 € annui
- Genova – 27.500 € annui
- Torino – 26.800 € annui
- Venezia – 26.100 € annui
- Bari – 23.400 € annui
- Cagliari – 23.200 € annui
- Reggio Calabria – 21.900 € annui
- Napoli – 21.700 € annui
- Palermo – 20.800 € annui
- Catania – 20.400 € annui
- Messina – 20.100 € annui