Ddl Concorrenza, voto alla Camera: dai buoni pasto ai prezzi dei prodotti, le novità
Dopo settimane di intense trattative, il Disegno di legge sulla Concorrenza riceverà oggi il via libera alla Camera, segnando così le fasi finali di un lungo percorso legislativo. Il provvedimento propone un pacchetto di misure destinato a incidere su settori strategici dell’economia italiana. Tra i temi principali: le concessioni autostradali, la trasparenza dei dati delle scatole nere nei veicoli, la regolamentazione dei buoni pasto e le politiche a sostegno delle start-up. Una volta approvato dalla Camera, il testo passerà al Senato, con una discussione prevista tra il 10 e il 12 dicembre, per ridefinire l’equilibrio tra pubblico, privato e consumatori.
Rivoluzione buoni pasto, a rischio la spesa di milioni di lavoratori
Tra i temi di cui si è più discusso negli ultimi giorni c’è quello dei buoni pasto. Con un giro d’affari annuo di 4 miliardi di euro, questo mercato in Italia rappresenta una componente fondamentale del welfare aziendale. Le imprese li acquistano beneficiando di agevolazioni fiscali e li distribuiscono ai dipendenti, contribuendo così ad aumentarne il potere d’acquisto. L’intento della norma è ridurre le commissioni per garantire la sostenibilità del sistema e preservare i buoni pasto come strumento di welfare aziendale. Tuttavia, la misura potrebbe generare conseguenze inattese, influendo sulla gestione economica degli operatori del settore e, di riflesso, sul valore effettivo dei voucher per aziende e dipendenti.
Nel ddl viene fissato infatti un tetto del 5% alle commissioni che i fornitori di ticket possono applicare a ristoranti, bar e supermercati. Le conseguenze paventate dalle opposizioni e da alcuni operatori del settore sono però quelle di un aumento dei costi per le imprese che forniscono i buoni ai loro dipendenti. Una possibile riduzione del valore dei buoni pasto potrebbe penalizzare i dipendenti, che li utilizzano quotidianamente per coprire le spese alimentari e avrebbe così un impatto diretto su milioni di lavoratori, compromettendo il loro potere d’acquisto e ridimensionando il ruolo dei buoni pasto come strumento di sostegno economico nel welfare aziendale.
Arriva un’etichetta sui prodotti “riporzionati”
A partire dal 1° aprile 2025, entreranno in vigore nuovi obblighi di trasparenza per contrastare le pratiche di “riporzionamento dei prodotti preconfezionati”. I produttori che riducono la quantità di un prodotto senza modificarne il confezionamento, ma aumentando il prezzo per unità di misura, saranno tenuti a informare chiaramente i consumatori. La comunicazione dovrà avvenire attraverso l’apposizione, sul campo visivo principale della confezione o tramite un’etichetta adesiva, della seguente dicitura: “Questa confezione contiene un prodotto inferiore di X [unità di misura] rispetto alla precedente quantità”.
L’obbligo di informazione sarà valido per un periodo di sei mesi dalla data di immissione in commercio del prodotto, garantendo ai consumatori maggiore consapevolezza sull’effettivo contenuto acquistato.
Più controlli per quanto riguarda i prezzi dei prodotti
Sempre in tema prodotti, l’attività di monitoraggio dei prezzi e delle tariffe da parte delle Camere di Commercio sarà resa più efficiente grazie all’attribuzione di nuovi poteri al Garante per la sorveglianza dei prezzi, che potrà selezionare i prodotti da sottoporre a controllo. Per garantire un coordinamento uniforme, il Garante sarà inoltre incaricato di adottare specifiche linee guida, definendo modalità omogenee di rilevazione, come la frequenza temporale delle rilevazioni, al fine di migliorare la trasparenza e l’accuratezza del monitoraggio.
Tra scatola nera e pedaggi, le novità per il settore auto
Nel ddl Concorrenza c’è spazio anche a novità nei settori automotive e trasporti. Come la riforma delle concessioni autostradali, la portabilità delle scatole nere a fini assicurativi e l’introduzione di un nuovo sistema di sanzioni per il trasporto pubblico non di linea, come taxi e NCC, mirato a contrastare il fenomeno dell’abusivismo.
Per quanto riguarda le concessioni, d’ora in poi queste avranno una durata massima di 15 anni e saranno assegnate tramite gara pubblica, salvo nei casi in cui venga effettuato un affidamento diretto alla nuova società del ministero dell’Economia e delle Finanze, Autostrade per lo Stato. Questa società sarà incaricata di gestire le tratte a pedaggio attualmente in capo ad Anas e le concessioni in scadenza.
Un’altra importante misura introdotta vieta alle compagnie assicurative di inserire clausole nei contratti che limitino o impediscano il diritto dell’assicurato di disinstallare, senza costi e alla scadenza annuale del contratto, i dispositivi elettronici per il monitoraggio dell’attività di circolazione, noti come scatole nere. Inoltre, le assicurazioni non potranno applicare penali nel caso di restituzione dei dispositivi dopo la scadenza del contratto.
Infine, il Ddl prevede la creazione di un sistema informativo antifrode, gestito sotto la vigilanza dell’Ivass, per monitorare i rapporti assicurativi non obbligatori e contrastare comportamenti fraudolenti. I costi per la realizzazione e gestione di questo sistema saranno interamente a carico delle imprese assicurative partecipanti.