Pnrr: ok da Corte dei Conti a relazione semestrale ma ci sono ritardi per settore casa
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Gli obiettivi europei del Pnrr previsti per il primo semestre 2024 sono stati tutti raggiunti, portando il tasso di avanzamento complessivo al 43%, con un incremento di 6 punti percentuali rispetto al semestre precedente. Tuttavia, sebbene il raggiungimento degli obiettivi europei sia “in linea con le scadenze concordate”, la Corte segnala che l’avanzamento finanziario “continua a evidenziare scostamenti rispetto al cronoprogramma”.
È quanto emerge dalla Relazione semestrale della Corte dei Conti al Parlamento sullo stato di attuazione del Pnrr.
I numeri dei progetti
Al 30 settembre 2024, la spesa complessiva ha superato i 57,7 miliardi di euro, pari al 30% delle risorse complessive del Piano e circa al 66% delle somme programmate per il 2024. L’aumento registrato nei primi nove mesi del 2024 è stato di 12,6 miliardi, corrispondente al 30% delle previsioni annuali del cronoprogramma finanziario e al 60% delle stime più prudenti indicate nel Documento Programmatico di Bilancio (DPB) di ottobre 2024.
Diversa la situazione per l’avanzamento finanziario delle 7 riforme dotate di risorse dedicate: al 30 settembre 2024, la spesa sostenuta si attestava al 4% del totale delle risorse assegnate, pari a circa 278 milioni di euro su 6,9 miliardi. In tre casi su sette, non è stata sostenuta alcuna spesa, mentre negli altri casi il livello di spesa non ha superato il 31%.
Nel secondo semestre 2024 continua il percorso per il raggiungimento di ulteriori 67 obiettivi, mantenendo un andamento conforme alla programmazione. Secondo le rilevazioni effettuate a metà ottobre, 11 di questi obiettivi risultavano già completati. Per la quasi totalità di quelli ancora in fase di attuazione, le Amministrazioni responsabili hanno dichiarato l’assenza di ostacoli che potrebbero impedire il loro conseguimento entro i termini previsti.
Tre mesi per l’approvazione
La procedura di rendicontazione della spesa è ancora nelle fasi iniziali. Finora, i tempi medi per l’approvazione dei primi rendiconti da parte delle Amministrazioni centrali titolari delle misure si sono attestati intorno ai tre mesi. Di questi, circa 73 giorni sono stati dedicati alle verifiche formali, mentre i restanti 19 giorni sono stati impiegati per i controlli sostanziali effettuati su base campionaria.
“Tali tempistiche sono attualmente coerenti con la necessità di garantire il rispetto dei principi di legalità e regolarità della spesa, senza ostacolare un rapido trasferimento di liquidità ai soggetti attuatori per il proseguimento delle iniziative – spiega la Corte dei Conti – Tuttavia, l’aumento futuro del numero di rendicontazioni, e conseguentemente dello sforzo di controllo richiesto agli uffici delle Amministrazioni centrali, potrebbe comportare un allungamento dei tempi necessari per completare le verifiche”.
Lo stato dell’arte dei progetti
La maggior parte dei progetti avviati, circa il 77%, si trova nella fase di esecuzione dei lavori, mentre l’11% è in attesa di autorizzazioni o progettazione e l’8% deve ancora completare l’aggiudicazione e la stipula del contratto. Solo il 4% delle iniziative è arrivato alla fase di collaudo. Analizzando le tempistiche previste per la chiusura delle diverse fasi, emerge che circa il 20% dei progetti presenta ritardi.
La necessità di ridurre il divario infrastrutturale si riflette nella distribuzione territoriale dei progetti: il 48,2% riguarda le Regioni del Sud e le isole. Tuttavia, osservando la ripartizione per importi, si registra una predominanza dei progetti localizzati al Nord, che assorbono circa la metà delle risorse finanziarie complessive.
Molti ritardi nel settore casa
Molto si sta facendo anche e soprattutto nel settore dell’edilizia. Nel Pnrr sono destinate risorse significative a quella residenziale pubblica e sociale, con l’obiettivo di affrontare il disagio abitativo. Queste risorse, principalmente allocate nel Piano Innovativo per la Qualità dell’Abitare (PINQuA), ammontano a 2,8 miliardi di euro, a cui si aggiungono parzialmente i fondi del Piano Nazionale Complementare per la misura “Sicuro, verde e sociale” (2 miliardi). Ma molti progetti hanno incontrato difficoltà realizzative. Più di un terzo dei progetti nel PINQuA presenta ritardi rispetto alla programmazione, con circa l’80% di questi ritardi concentrati nelle fasi preliminari all’avvio dei lavori.
Il PNRR prevede anche 8 misure per l’ammodernamento delle infrastrutture energetiche, con risorse per 5,5 miliardi di euro. Per 53 progetti, la ripartizione delle risorse è già stata attivata, ma il grado di avvicinamento ai target è ancora basso, pari al 5,7%, a causa del fatto che il cronoprogramma prevede la chiusura della fase di selezione dei progetti entro il 2024, con l’esecuzione prevista nel biennio 2025-26. Questi finanziamenti, destinati a operatori altamente specializzati e con una solida capacità di spesa, dovrebbero garantire la tempestiva conclusione dei progetti.