Prezzo gas TTF si sgonfia dopo record di ieri, per analisti pressioni rialziste destinate a persistere
Brusco sell-off per il presso del gas naturale TTF, un punto di riferimento europeo. Dopo aver toccato ieri un nuovo record ad oltre 79€/mwh, stamattina sul gas europeo si evidenziano marcate prese di profitto con i prezzi scesi in area 60€. Il prezzo del gas europeo era arrivato ad aumentare di oltre il 250% da gennaio.
A calmierare la corsa dei prezzi hanno contribuito le dichiarazioni della Russia. Secondo Mosca un rapido avvio del Nord Stream 2 aiuterebbe a contrastare il caro prezzi in Europa. Inoltre, come rimarcano gli esperti di MPS Capital Services, la Spagna ha comunicato che nel corso dell’anno saranno emessi ulteriori 900 mln di euro di certificati sulle emissioni CO2, in aggiunta a 1,1 mld già esistenti.
Il TTF (Title Transfer Facility) è un mercato di riferimento per lo scambio del gas naturale tra i più paesi dell’Europa continentale. Situato nei Paesi Bassi, grazie alla localizzazione centrale permette un trasferimento del gas tra i mercati di Norvegia, Germania, Francia, Italia e Gran Bretagna.
I prezzi del gas in Europa sono aumentati da aprile quando le condizioni climatiche insolitamente fredde hanno fatto sì che il gas europeo in stoccaggio sia sceso al di sotto della media quinquennale pre-pandemia, indicando una potenziale crisi dell’offerta. Da allora l’Europa lotta per riportare le forniture di gas necessarie per il periodo invernale. Inoltre, il rimbalzo economico post riaperture ha portato una domanda di gas superiore al previsto.
Gli analisti ritengono che i prezzi rimarranno a livelli elevati. A detta di Warren Patterson, Head of Commodities strategy presso Ing, l’Europa dovrebbe entrare in inverno con scorte ben al di sotto della media di 5 anni, il che suggerisce che i prezzi rimarranno a livelli elevati durante l’inverno.
Nel Regno Unito, dove le bollette dell’elettricità sono ora le più care d’Europa, i prezzi dell’elettricità sono aumentati vertiginosamente a causa dell’elevata dipendenza del paese dal gas e dalle energie rinnovabili per generare elettricità. Anche in Italia c’è il rischio di un’impennata delle bollette del 40% come anticipato dal ministro Cingolani. Le ultime indiscrezioni vedono il governo Draghi pronto a stanziare 3 mld per calmierare gli effetti sulle bollette dell’impennata dei prezzi.