Finanza Eni Plenitude finisce nel mirino dell’Antitrust: avviata istruttoria per ipotesi pratica commerciale scorretta

Eni Plenitude finisce nel mirino dell’Antitrust: avviata istruttoria per ipotesi pratica commerciale scorretta

14 Marzo 2025 15:59

La tegola dell’Antitrust finisce su Eni Plenitude. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha reso noto di avere avviato un’istruttoria nei confronti della società per possibile pratica commerciale scorretta.

Plenitude si difende dicendosi “convinta della correttezza del proprio operato nei confronti dei clienti e collaborerà con l’Autorità per dimostrarlo nelle sedi opportune”.

Antitrust: parte l’istruttoria contro Plenitude

Il procedimento – si legge nella nota dell’Autorithy guidata da Roberto Rustichelli – riguarda le modalità adottate dalla società per comunicare il rinnovo delle condizioni economiche di fornitura e la mancata adozione di misure per gestire le comunicazioni non andate a buon fine.

Nel periodo maggio-settembre 2024 in particolare, numerosi consumatori hanno segnalato all’Autorità di aver subito il rinnovo delle condizioni economiche di fornitura delle offerte di luce e gas, senza ricevere la preventiva comunicazione da parte della società. Eni Plenitude, infatti, nonostante un numero rilevante di comunicazioni inviate non risulti essere andato a buon fine, avrebbe comunque proceduto al rinnovo delle condizioni economiche di fornitura, precludendo agli utenti l’esercizio del diritto di recesso.

Nella giornata di ieri inoltre i funzionari dell’Autorità hanno svolto un’ispezione nelle sedi di Eni Plenitude e della holding Eni con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

La reazione delle associazioni dei consumatori

“Si faccia subito chiarezza. Dalle grandi aziende è lecito aspettarsi una comunicazione ipertrasparente nei confronti dei consumatori che tolga ogni dubbio sulla volontà del cliente di rimanere tale. La soddisfazione del consumatore deve guidare ogni scelta”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“In ogni caso, da tempo abbiamo chiesto al legislatore e ad Arera di togliere il silenzio assenso rispetto a questo tipo di comunicazioni. Troppe le segnalazioni di consumatori letteralmente cascati dalle nuvole a fronte di una variazione unilaterale delle condizioni contrattuali o di un rinnovo delle condizioni economiche che implica un aumento dei prezzi. Visto che le bollette incidono pesantemente sui bilanci di una famiglia, serve un consenso espresso da parte del cliente” prosegue Dona. “In alternativa al consenso espresso, per nuovi contratti, per variazioni unilaterali e rinnovi abbiamo chiesto di modificare la regola attuale, secondo la quale basta che la comunicazione sia fornita al cliente finale su supporto durevole e mediante forma scritta. Serve, almeno, la conferma del cliente dell’avvenuta lettura. Ad esempio, per un avviso via App bloccando le altre funzioni dell’App, così come sul sito, nell’area personale dell’utente, con apposito pop-up a pieno schermo che si chiude solo dopo aver confermato la lettura, così come via email con richiesta di conferma sia del recapito che della lettura”, conclude Dona.

Anche il Codacons plaude all’iniziativa presa dall’Autorità. In particolare, l’associazione ricorda che “il recesso è un diritto dei consumatori che deve essere sempre fatto valere, e per questo rimaniamo in attesa di conoscere l’esito dell’istruttoria aperta dall’Autorità. Se al termine del procedimento saranno riscontrate irregolarità, chiederemo a Eni Plenitude di aprire un tavolo con le associazioni dei consumatori per studiare le possibili forme di indennizzo in favore dei clienti coinvolti, anche sottoforma di sconti sulle bollette, conclude il Codacons.

“Non possiamo che ringraziare ancora una volta l’Antitrust perché accoglie le istanze di migliaia di consumatori che si sono rivolti anche ad Assoutenti per segnalare la mancata comunicazione delle condizioni di rinnovo dei contratti”. Lo afferma Assoutenti, accogliendo con soddisfazione l’istruttoria aperta dall’Antitrust su Eni Plenitude per possibili pratiche commerciali scorrette.

“Da tempo abbiamo segnalato alle società di luce e gas le criticità denunciate dai consumatori sul fronte del rinnovo dei contratti, anomalie che non riguardano solo Eni Plenitude ma coinvolgono diversi operatori – spiega il presidente Gabriele Melluso – Ora, alla luce della nuova indagine dell’Antitrust, attendiamo da Eni Plenitude una proposta concreta volta a far ottenere agli utenti il rimborso delle maggiori tariffe applicate a seguito di rinnovi contrattuali scorretti”.