Mutui e tassi: ad aprile il variabile tornerà a costare meno del fisso

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Con il nuovo taglio dei tassi di interesse deciso dalla Bce nell’ultima riunione di marzo, il mercato dei mutui respira una boccata d’ossigeno. Dopo 2 anni esatti, l’indice Euribor a 3 mesi, che rappresenta il principale indice di riferimento per i mutui a tasso variabile, torna ad essere più basso dell’indice IRS a 20 anni, solitamente associato al costo del denaro a tasso fisso.
Tuttavia le nuvole sono all’orizzonte e si stime che, una volta toccato il minimo, plausibilmente a fine 2025, già entro la fine del 2026 il costo del denaro potrebbe tornare a salire. È quanto rileva l’osservatorio MutuiSupermarket.it, il motore di ricerca e comparazione mutui gestito da FairOne S.p.A.
Tassi in calo: quali riflessi sui mutui
La media delle rilevazioni mensili dell’indice di riferimento per i mutui a tasso fisso IRS a 20 anni nel mese di marzo 2025 registra un aumento dello 0,27%, attestandosi al 2,68%. Il minimo negli ultimi dodici mesi è stato registrato a dicembre 2024: 2,24%. L’analogo indice per i mutui a tasso variabile nel mese di marzo 2025 registra una media pari al 2,51%, in diminuzione dello -0,01%. La curva dei Futures sull’Euribor 3 mesi prevede di raggiungere il livello minimo intorno al 2,10% a dicembre 2025 per poi tornare gradualmente a crescere fino a toccare il 2,80% tra 5 anni.
Traducendo questi numeri, significa che a marzo i mutui a tasso fisso continuano a costare meno dei mutui a tasso variabile in quanto i tassi di interesse applicati nel mese corrente si basano sul costo medio del denaro registrato a febbraio. Quindi dovremo aspettare il mese prossimo per tornare a vedere i mutui a tasso variabile costare meno dei corrispondenti mutui a tasso fisso.
Surroga: cala il peso della surroga
Sui primi giorni di marzo, sempre secondo l’indagine di MutuiSupermarket.it, si registra un calo del peso della surroga, che arriva al 38% del totale delle richieste, rispetto al 40% registrato a febbraio. Contestualmente si riduce la componente dei richiedenti con età compresa tra i 36 e i 45 anni, che a marzo torna a pesare meno del 30% del totale richiedenti.
Secondo le rilevazioni di MutuiSupermarket.it, sul canale online si riduce il peso della surroga, che a marzo spiega il 38% delle nuove richieste di mutuo; al contempo l’acquisto vede aumentare la propria quota di mercato al 58%. Inoltre la domanda di mutui acquisto dei richiedenti under 36 rimane solida intorno al 40% del totale delle nuove richieste. A marzo si registra un calo della fascia di richiedenti con età compresa tra i 36 e i 45 anni che rappresentano solo il 28% della domanda.
Infine, la domanda dei richiedenti più giovani, under 36, continua a richiedere nel 56% dei casi mutui che finanzino oltre l’80% del prezzo d’acquisto.