Borse toniche a inizio settembre, Bce pronta a rubare la scena alla Fed sul tapering
Incipit del nuovo mese a spron battuto sui mercati azionari europei. Il Dax di Francoforte riavvicina quota 16 mila punti con un +0,66%, Piazza Affari fa ancora meglio con oltre +1% per il Ftse Mib a 26.283 punti. Ieri i dati macro hanno confermato la forza della ripresa economica con il PIL italiano a +2,7% t/t nel 2° trimestre e le proiezioni che vedono la crescita continuare vigorosa nel trimestre in corso per pervenire a un balzo annuo nell’ordine del 6%.
A spingere sull’acceleratore sono titoli ciclici quali Leonardo che segna quasi +2%. Molto bene anche i finanziari con +1,2% Intesa Sanpaolo, +1,65% Banco BPM e +1,6% Unicredit. ieri sera Banca Mps, su richiesta Consob, ha fatto sapere che proseguono le attività di due diligence da parte di UniCredit supportate dalla data room dedicata e dagli incontri tra il management. Nel frattempo Mediocredito Centrale ha avuto accesso a una partizione della data room con informazioni relative ad una selezione di sportelli bancari.
I riflettori in Europa sono rivolti a possibili cambi di rotta della Bce, anche alla luce dell’impennata registrata dall’inflazione (+3% a/a ad agosto, ai massimi dal 2011). Ieri sono arrivati subito dei commenti di alcuni esponenti Bce che fanno presagire cambiamenti in arrivo per quanto riguarda il PEPP. Robert Holzmann, membro del Consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce), il quale ritiene che l’istituto dovrebbe valutare la possibilità di ridurre i propri acquisti nell’ambito del piano pandemico Pepp.
Più esplicito è stato Klaas Knot, governatore della banca centrale olandese e membro della Bce, che si aspetta che già il meeting Bce del 10 settembre propenda per una prima riduzione del ritmo degli acquisti di bond d’emergenza con l’obiettivo di concluderli a marzo.
Attualmente gli acquisti netti di attività nell’ambito del Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP) sono previsti almeno sino alla fine di marzo 2022.
Anche il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, vede l’economia dell’Eurozona crescere più rapidamente del previsto, il che si rifletterà nelle proiezioni della banca centrale che saranno pubblicate nei prossimi giorni e anche nelle scelte di politica monetaria. “Se l’inflazione e l’economia si riprendono, allora ci sarà logicamente una graduale normalizzazione della politica monetaria e anche della politica di bilancio”, ha aggiunto de Guindos. Oggi è previsto il discorso di Jens Weidmann al simposio della Bundesbank. Ieri i dati sull’inflazione dell’area euro hanno evidenziato un balzo al 3%, sui massimi dal 2011.
“Insomma se tre indizi fanno una prova, mi sa che a settembre l’aumento del ritmo di acquisto deciso a Gennaio verrà almeno in parte cancellato”, commenta Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr.
Oggi è previsto il discorso di Jens Weidmann al simposio della Bundesbank. Il numero uno della banca centrale tedesca dovrebbe confermare la propria view da falco sollecitando a sua volta l’inizio del ritiro degli stimoli monetari.