Wall Street futures in rialzo dopo nuovi record. Ad agosto DJ +1,3%, Nasdaq +4%, S&P +3%
Wall Street pronta a chiudere agosto a livelli record e con solidi guadagni. Alle 12 ora italiana circa, i futures sul Dow Jones salgono dello 0,24% a 35.438 punti; i futures sul Nasdaq fanno +0,29% a 15.641 circa; i futures sullo S&P 500 avanzano dello 0,23% a 4.535.
All’indomani dei nuovi massimi di chiusura testati dal Nasdaq Composite e dallo S&P 500, i futures sui principali indici azionari Usa confermano la voglia di buy. Lo S&P 500 è salito del 3% questo mese, il Nasdaq Composite ha segnato un rally del 4%, avanzando per il terzo mese consecutivo. Più modesto il trend del Dow Jones, salito dell’1,3%.
Cnbc riporta che l’indice S&P 500 sta vivendo la fase rialzista più forte dal guadagno di 10 mesi che si è concluso nel dicembre del 2017.
“Nonostante l’aumento dei rischi geopolitici, le preoccupazioni sul rischio che la crescita del Pil abbia toccato il picco e la Federal Reserve che si avvicina al tapering del suo programma di acquisti di asset, la solida avanzata delle azioni continua”, fa notare Keith Lerner, chief market strategist presso Truist, in una nota.
Certo non si profila una buona giornata per il titolo Zoom Video, crollato fino a -12% nelle contrattazioni dell’afterhours di Wall Street, dopo che la società di software per videoconferenze, il cui successo è aumentato in modo esponenziale durante i lockdown della pandemia Covid-19, ha comunicato un bilancio migliore delle attese, ma con utili in rallentamento rispetto al trimestre precedente.
Notizie poco confortanti sono arrivate oggi dal fronte macroeconomico della Cina. A fronte del Pmi manifatturiero stilato dal governo, che su base preliminare ha fatto bene – ad agosto si è attestato a 50,1 punti, scendendo dai 50,4 punti di luglio, ma in linea con le attese e ancora in fase di espansione, il Pmi dei servizi è scivolato in fase di contrazione, scendendo sotto i 50 punti fino a 47,5 punti, rispetto ai 52 punti attesi e in forte peggioramento rispetto ai 53,3 punti di luglio.
La Cina ha scontato le restrizioni imposte dalle autorità a causa del ritorno dei contagi Covid-19, che hanno zavorrato, come è stato sempre e ovunque, soprattutto il settore dei servizi.
La contrazione del Pmi servizi è stata la prima dal febbraio del 2020, quando il paese era alle prese con l’incubo del Covid.