Mps, ‘salvataggio’ UniCredit stile manovra lacrime e sangue? A rischio fino a 7.000 dipendenti e 150 sportelli della banca senese
Marchio Mps a rischio, idem la forza lavoro della banca senese. Il Monte di Stato, che ha smentito i rumor su un aumento di capitale da 3 miliardi di euro, rimane osservato speciale dei mercati, mentre UniCredit di Andrea Orcel accelera sulla due diligence della banca, per capire quanto e cosa comprare, come ha fatto notare l’articolo di La Repubblica di qualche giorno fa: “Ci sarà meno Siena nel futuro di Mps”.
“Da Unicredit come dagli advisor (Credit Suisse e Mediobanca per Mps, Bofa per il Tesoro) filtra il più grande pragmatismo sui tagli di personale, stimati in 6 mila unità, e sulla sopravvivenza del marchio bancario più antico del mondo”, si legge nell’articolo del quotidiano, firmato da Andrea Greco e Maurizio Bologni.
“Per il governo invece questi sono aspetti di rilievo, e vanno declinati nel nuovo ruolo da dare a Siena, alla Fondazione di origine bancaria e alla direzione generale della banca che a Rocca Salimbeni ha 1.800 dipendenti (ma sono oltre 5 mila gli addetti Mps che vi fanno riferimento tra Firenze, Milano, Padova, Mantova, Lecce e Sicilia). Va convinto un territorio recalcitrante che teme lo sradicamento di Mps da Siena, dove tra l’altro il 3 ottobre si gioca la delicata sfida tra centrosinistra e centrodestra, con il segretario del Pd Enrico Letta in corsa alle suppletive del collegio per la Camera”.
Anche il Tirreno affronta la questione del rischio dei tagli al personale e dello sfoltimento degli sportelli, con gli sportelli a rischio che sarebbero almeno 150.
La fusione con UniCredit creerebbe un problema di presenza eccessiva. Praticamente, “problemi in 40 province”.
Così il 9 agosto aveva scritto il Corriere di Siena, affromtando il nodo degli esuberi:
“Duecentonovantamila clienti tra famiglie e imprese, circa cento filiali tra Siena e provincia che contano in totale almeno tremila dipendenti. Il personale che opera nella direzione generale (nella città del Palio 1400 persone, che arrivano fino a quattromila considerando le sedi decentrate). Sono i numeri del Monte dei Paschi sul territorio in cui è nata e da cui è partita la banca. Quelli, ma ovviamente non gli unici, sui quali punta l’attenzione la comunità e il mondo sindacale. Nelle ore e nei giorni in cui si inseguono dettagli sull’operazione proposta da Unicredit per l’acquisizione di una parte sana della banca senese, la preoccupazione resta quindi alta sul fronte della gestione dei circa 5mila/7mila esuberi stimati dal piano dell’istituto milanese. Duemila e cinquecento, stando a quanto riferito in Parlamento dal ministro dell’Economia Daniele Franco, che si era attenuto invece agli esodi volontari previsti nel piano industriale 2021-2025 presentato nei mesi scorsi da Banca Mps”.