Borsa Milano si accoda a record Wall Street: Ftse Mib a +1% con impennata Banco BPM e Buzzi
E’ ancora rally sui mercati nel giorno dell’atteso dato sull’inflazione statunitense. Nessuna grande sorpresa, ma le pressioni inflattive appaiono più moderate a luglio, soprattutto guardando alla componente core. L’inflazione Usa ha segnato un progresso annuo del 5,4%. Escludendo le componenti volatili alimentari ed energetiche, il cosiddetto CPI core è aumentato del 4,3% rispetto a luglio 2020. La variazione mensile della componente core è inferiore alle attese (consensus era +0,4%) e decisamente inferiore al +0,9% m/m fatto segnare a giugno. Indicazioni che fanno intravedere la possibilità che il picco per l’inflazione sia stato raggiunto.
Il dato odierno non apporta comunque novità sostanziali sul possibile timing del tapering. Il prossimo momento chiave è il simposio di Jackson Hole (26/28 agosto) in cui Powell potrebbe rendere noto che siamo più vicini al tapering. Occorrono ancora conferme, in attesa soprattutto dei dati sul mercato del lavoro di settembre e ottobre, a meno di dati di settembre incredibilmente sopra le attese, ipotesi quest’ultima che, al momento, appare meno probabile alla luce anche delle riaperture delle scuole oggi in USA che potrebbero rallentare nel breve il processo di incremento di coloro che cercano attivamente lavoro”, argomenta Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte.
Non si è fatta attendere la reazione dei mercati con Wall Street che ha aperto sui nuovi massimi storici portandosi dietro le Borse europee. Piazza Affari ha aggiornato i massimi dal 2008 con il Ftse Mib che ha chiuso a 26.457 punti (+0,98%).
Sponda all’ottimismo dei mercati arriva anche dal via libera del Senato degli Stati Uniti al piano infrastrutturale da 1.000 miliardi di dollari. Ieri il voto favorevole ha segnato una vittoria significativa per il presidente Joe Biden e adesso il via libera della Camera appare una formalità visto che la maggioranza è democratica.
Tra le blue chip milanesi si distinta oggi Buzzi (+3% a 22,6 euro) che si giova proprio del via libera al piano infrastrutturale Usa, così come Prysmian e Interpump che come Buzzi vedono una buona fetta del loro fatturato realizzato negli Stati Uniti.
Oggi in spolvero anche le banche (+3,82% Banco BPM, +2,4% Unicredit, +2,95% Bper e +1,7% Intesa). In generale oggi si è mosso bene tutto il settore bancario UE con i conti di ABN Amro che hanno evidenziato il ritorno all’utile e del pagamento del dividendo.
Scatto anche per Telecom Italia a +2,4% in area 0,39 euro. Tra i pochi segni meno si segnala il calo di Stm che ha ceduto lo 0,41 per cento.