Delusione PIL Usa, ma consumi volano. Scenario base rimane tapering entro fine anno (analisti)
Delusione oggi dagli Stati Uniti con il Pil Usa cresciuto ‘solo’ del 6,5% annualizzato nel 2° trimestre contro il +8,4% atteso. I consumi, tuttavia, sono stati ancora una volta estremamente robusti all’11,8% annualizzato. Sul versante negativo, gli investimenti sono diminuiti del 3,5%, guidati dagli investimenti residenziali (-9,8%, poiché i prezzi elevati hanno molto probabilmente scoraggiato la spesa per le abitazioni. Le scorte (-1,13 p.p.) e le esportazioni nette (-0,44 p.p.) hanno ridotto il dato complessivo della crescita trimestrale, così come la spesa pubblica (-0,27 p.p.).
“Nel complesso- rimarca Christian Scherrmann, DWS U.S. Economist – la delusione di oggi dovrebbe essere presa con una certa cautela, poiché il consumo rimane molto forte nel secondo trimestre e ci aspettiamo che la ripresa proceda ulteriormente guardando avanti. In linea con questo, ci aspettiamo che altre variabili economiche, come ad esempio le variabili del mercato del lavoro, recuperino terreno nei prossimi mesi”. “Questo dovrebbe costituire la base perché la Fed consideri una graduale riduzione delle misure di accomodamento monetario entro la fine di quest’anno”, conclude Scherrmann.