Private Equity, mercato ritorna ai livelli pre-Covid
Una buona notizia per il mondo gli investimenti alternativi, in particolare per il segmento del Private Equity che nel primo semestre del 2021 è tornato sui livelli pre-Covid. Il numero delle operazioni (79 per un controvalore di 26 miliardi) supera quelle registrate nello stesso periodo dello scorso anno (48) e addirittura quelle registrate nello stesso periodo del 2019 (78). È questo il quadro che emerge dal report semestrale Private Equity Confidence Survey di Deloitte Private, elaborato con il supporto di AIFI.
Come rilevato dalla ricerca, il numero di operazioni di Private Equity aumenta grazie all’impegno degli operatori nel cogliere le opportunità in un contesto di mercato senza precedenti. La percentuale di intervistati che si aspettano un aumento nel numero delle operazioni nel secondo semestre sale all’86,7% (contro il 63,0% nella scorsa edizione). A trainare la crescita del numero di operazioni è anche il rilancio delle attività di disinvestimento, previste in aumento dal 53,3% dei rispondenti e già pianificate per il secondo semestre 2021 dal 66,7% degli operatori.
“Secondo la maggioranza degli operatori, il mercato del Private Equity e del Venture Capital sarà influenzato soprattutto da variabili come l’accelerazione delle campagne vaccinali, lo sviluppo di settori come Telemedicina e Health Technology, il rilancio dell’agenda green, l’impatto globale dello Smart Working e la crescita dell’E-Commerce”, ha commentato Elio Milantoni, Partner di Deloitte Financial Advisory e M&A leader. Anche il futuro prossimo del settore sembra destinato al segno più: nel secondo semestre del 2021, il 95,5% degli operatori pianifica di effettuare nuovi investimenti.