Finanza Notizie Italia Europeo della fiducia: non solo in campo ma anche nel mondo professionale, alcuni trend

Europeo della fiducia: non solo in campo ma anche nel mondo professionale, alcuni trend

9 Luglio 2021 11:11

Mentre gli Azzurri di Roberto Mancini si preparano alla finale degli Euro 2020 di domenica, quando affronteranno a Wembley la nazionale inglese, la società di recruitment PageGroup analizza il livello di fiducia dei professionisti europei verso il mercato del lavoro. Dopo un picco negativo nella seconda metà del 2020, la fiducia generale dei professionisti italiani nel lavoro torna ai livelli pre-pandemia. Dal sondaggio emerge che si passa dal 30% degli intervistati che la scorsa estate erano ottimisti riguardo al job market, al 41% del secondo trimestre 2021. Significativa la ripresa dei dati sulle aspettative future: se la speranza che il mercato del lavoro migliorerà nei prossimi sei mesi torna ai livelli pre-Covid, con il 49% degli intervistati italiani che è fiducioso a riguardo, i professionisti italiani che si aspettano un miglioramento dello scenario economico raggiungono un inedito 49%.

Overview rispetto agli altri paesi affrontati a Euro 2020

L’analisi di PageGroup è andata in parallelo agli avversari incontrati dalla nazionale agli Euro 2020, confrontando gli italiani con i professionisti degli altri paesi affrontati nel corso del torneo. Partendo dal girone fino alla finale.

Se gli Azzurri vincono di tre reti allo stadio Olimpico, i professionisti italiani rimangono indietro rispetto ai turchi in termini di fiducia verso il mondo del lavoro. In particolare, nel secondo trimestre 2021, al 52% degli intervistati turchi che si aspettano di trovare un nuovo lavoro in meno di tre mesi, corrisponde un 28% di italiani – e su questo, a dire il vero, siamo i più pessimisti di Europa. Nel secondo trimestre 2021, i turchi ritengono inoltre di avere una maggiore chiarezza delle proprie mansioni (72%, contro il 44% degli intervistati italiani), migliori possibilità di sviluppare competenze (83%, contro il 58% degli italiani) nonché un migliore equilibro tra vita privata e lavorativa (64%, contro il 40% degli italiani).
Alla seconda vittoria del girone contro la Svizzera corrisponde il record per il maggior numero di partite a rete inviolata, ma maggiore è anche la fiducia dei professionisti italiani in confronto a quella degli svizzeri. Infatti, nel secondo trimestre 2021, gli italiani credono di avere maggiori possibilità di ottenere una promozione (44%, contro il 39% dei professionisti svizzeri) e un miglioramento dei propri livelli retributivi (37%, contro il 35% degli svizzeri). La Nazionale di Mancini ha strappato una vittoria anche nella sua terza partita, ma in quanto a fiducia c’è ancora da ‘faticare’ rispetto ai gallesi.

Nel secondo trimestre 2021 i professionisti gallesi guardano al presente e al futuro con ottimismo – non solo hanno una maggiore fiducia nel mercato del lavoro attuale (47%, contro il 29% degli italiani), nei prossimi sei mesi se ne aspettano uno migliore (69%, contro il 49% degli italiani), insieme a un migliore scenario economico (65%, contro il 49% degli italiani). Inoltre, nel secondo trimestre 2021, i professionisti inglesi si aspettano di avere maggiori possibilità di ampliare le proprie competenze (77%, contro il 58% degli italiani), un migliore work-life balance (59%, contro il 40% degli italiani) e una visione più nitida delle proprie mansioni in azienda (68%, contro il 44% degli italiani).
Inoltre, due terzi dei gallesi ritengono che troveranno un nuovo lavoro nell’arco di tre mesi (74%, contro il 28% degli italiani) – e forse potranno rafforzare le fila della propria Nazionale.

Gli Azzurri hanno convinto nella prima a Wembley contro l’Austria. Partita combattuta anche sul piano della fiducia rispetto alle promozioni di carriera: nel primo trimestre 2021 gli italiani erano in testa con il 43% degli intervistati (contro il 38% degli austriaci), per poi rimanere fermi, nel trimestre successivo, al 44% – subendo la rimonta dell’Austria che si attesta con il 55% del campione. Nel secondo trimestre 2021, comunque, i professionisti italiani si aspettano di avere maggiori possibilità di skill development (44%, contro il 36% degli austriaci), un migliore equilibrio tra vita privata e lavorativa (58%, contro il 55% degli austriaci) e mansioni più chiare in azienda (40%, contro il 36% degli austriaci).

Nei quarti di finale l’Italia ha affrontato il Belgio. Il gol di Insigne è stato il 90esimo realizzato dall’Italia di Mancini, che raggiunge Sacchi tra i CT della Nazionale con più reti realizzate durante la loro gestione. Nel secondo trimestre 2021, però, i professionisti italiani nutrono minori aspettative di trovare un nuovo lavoro in meno di tre mesi (28%, contro il 50% dei belgi) e di livelli generali di fiducia verso il mercato del lavoro (41%, contro il 49% dei belgi). Il distacco appare, invece, meno netto quando si parla di fiducia nella possibilità di imparare o rafforzare le proprie competenze (59% dei belgi nel secondo trimestre 2021, contro il 58% degli italiani) e in un miglioramento dei livelli retributivi (40% belgi, contro il 37% degli italiani).

La semifinale, giocata martedì scorso, ha visto gli Azzurri scendere in campo contro la Spagna. Passaggio ai rigori per l’Italia, che affronta il “tiqui-taca” dei professionisti spagnoli sulla fiducia per il lavoro. Lo spareggio si gioca sui livelli di fiducia generali, vinto di misura dagli spagnoli (44% nel secondo trimestre 2021, contro il 41% degli italiani), ma i professionisti nostrani svettano sulle aspettative riguardanti situazione economica e mercato del lavoro, attuali e nel futuro. Nel secondo trimestre 2021, infatti, il 28% dei professionisti italiani ripone la propria fiducia nello scenario economico attuale (contro il 19% degli spagnoli), e il 49% ritiene che migliorerà nei prossimi sei mesi rispetto al 44% degli spagnoli. Inoltre, il 29% degli intervistati italiani è ottimista riguardo al mercato del lavoro attuale (19% degli spagnoli), e il 49% ritiene che si vedranno dei miglioramenti nei prossimi sei mesi (contro il 42% degli spagnoli).