Dal flop nella Silicon Valley al boom in Giappone: giovane imprenditore torna in patria e titolo schizza in Borsa
Cade il mito della Silicon Valley come fucina di talenti. L’esempio arriva da Takanori Nakamura, giovane imprenditore che ha abbandonato la Silicon Valley nel 2015 dopo il flop del suo software di marketing mobile e ha deciso di concentrarsi tutto sul suo paese natale, il Giappone. E ora quegli sforzi stanno dando i suoi frutti.
Dalla Silicon Valley al successo in patria: la storia di Nakamura
La sua azienda, Rakus Co. ha avuto un’impennata di oltre il 4.800% da quando si è quotata in borsa a Tokyo, registrando una delle migliori performance dell’indice azionario di riferimento del paese e Nakamura ha visto il suo patrimonio netto salire a circa 1,9 miliardi di dollari, secondo l’indice Bloomberg Billionaires. “Non mi sembra vero”, ha detto Nakamura, 48 anni che già al liceo decise di voler diventare un imprenditore.
Dopo essersi laureato all’Università di Kobe, è entrato nel gigante delle telecomunicazioni Nippon Telegraph & Telephone Corp. nel 1996, ma si è licenziato dopo circa un anno. Successivamente nel 2000, Nakamura ha fondato il predecessore di Rakus, un’azienda che addestrava gli ingegneri ad usare Linux, il sistema operativo open-source. L’azienda si è poi ramificata in diverse aree, compresi i servizi di posta elettronica e un sistema che aiuta ad automatizzare l’elaborazione dei dati. Nel 2009, ha lanciato il suo attuale business principale, un programma software chiamato Raku Raku Seisan, che significa “facile, facile regolamento”, che permette ai lavoratori di creare rapporti di spesa online. Più tardi, l’azienda ha sviluppato una versione mobile. Il software inizialmente non è riuscito a decollare. Nakamura, nel frattempo, ha puntato al successo nella Silicon Valley. “Ho pensato che avevamo bisogno di un inizio nei mercati d’oltremare” a causa del calo della popolazione giapponese, ha ricordato Nakamura.
Ma il business è fallito. Non poteva competere con le startup statunitensi, che stavano versando enormi quantità di denaro elle loro attività. “Era un po’ troppo per noi”, ha detto Nakamura. “Ho capito che, date le risorse che abbiamo, le nostre possibilità di vincere sarebbero state migliori se fossimo andati direttamente nel nostro mercato nazionale”.
Così nel dicembre 2015, ha portato Rakus in borsa a Tokyo. E da lì è stato un successo dietro l’altro. Ma rimane con i piedi ben saldi per terra sostenendo che qualunque cosa accada con gli affarri, Nakamura ha detto che essere un miliardario non cambierà la sua vita.