Facebook si unisce al ristretto club da 1 trilione $, non sarà costretta a cedere Instagram e WhatsApp
Facebook entra nel club ristretto delle società da un trilione di dollari di valutazione di mercato. Il titolo del colosso dei social media grazie al balzo di oltre il 4% di ieri si è portato per la prima volta il muro di mille miliardi di dollari di capitalizzazione. A dare slancio alla creatura di Mark Zuckerberg è la sentenza favorevole di un tribunale USA riguardante denunce antitrust federali e statali contro Facebook che cercavano di costringere la società a vendere Instagram e WhatsApp.
Facebook si aggiunge così alla ristretta elite delle società da oltre un trilione di market cap. E’ infatti la quinta società di Wall Street a superare tale soglia dopo Apple, Microsoft, Amazon e Alphabet. Settimana scorsa aveva fatto notizia il superamento dei 2.000 miliardi di dollari da parte di Microsoft, seconda a riuscirci dopo Apple.
Facebook è divenuta pubblica nel maggio 2012 debuttando a poco più di 100 mld di dollari di market cap e quindi in poco più di 9 anni ha decuplicato il suo valore.
Scampato pericolo, Fb si tiene strette Instagram e Whatsapp
Il giudice James Boasberg della Corte distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto di Columbia ha affermato che la Federal Trade Commission (FTC) non è riuscita a dimostrare che Facebook aveva il potere di monopolio nel mercato dei social network, ma ha affermato che la FTC potrà comunque presentare una nuova denuncia entro il 29 luglio se avrà modo di portare nuovi documenti a sostegno delle sue accuse. Riguardo alla causa della FTC, il giudice ha scritto: “Sebbene il tribunale non sia d’accordo con tutte le affermazioni di Facebook qui, alla fine concorda sul fatto che la denuncia dell’agenzia è legalmente insufficiente e deve quindi essere respinta”.
Il giudice ha anche respinto le contestazioni riguardanti le acquisizioni di Instagram e WhatsApp avvenute rispettivamente nel 2012 e nel 2014. Contestazioni arivate fuori tempo massimo.
Il social network di Zuckerberg aveva presentato a marzo domande di archiviazione delle suddette denuce. Un portavoce di Facebook ha dichiarato: “Siamo lieti che le decisioni riconoscano i difetti nelle denunce del governo presentate contro Facebook”.