Forex: euro tramortito da effetto Bullard (Fed) sotto $1,19. Corsa a chiudere posizioni short sul dollaro
Timido tentativo di recupero dell’euro, piatto nei confronti del dollaro, dopo le forti perdite accusate la scorsa settimana.
Il Dollar Index è arrivato a balzare fin oltre lo 0,43% nelle ultime ore, a 92,28 punti, record dalla metà di aprile.
La scorsa settimana, l’indice è balzato di quasi il 2% su base settimanale, riportando il rally più forte in 14 mesi circa.
La valuta americana ha prezzato prima i toni più da falco del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, che prevede ora in media due rialzi dei tassi sui fed funds entro il 2023, quando nella riunione dello scorso marzo aveva stimato nessun rialzo almeno fino al 2024.
Il dollaro ha poi ricevuto un’altra sferzata rialzista lo scorso venerdì, con l’improvvisa dichiarazione del presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, che ha detto di intravedere un primo aumento dei tassi di interesse già nel 2022 poiché l’inflazione aumenta più rapidamente di quanto previsto in precedenza.
L’esponente della Fed, intervistato dalla CNBC, ha rimarcato come le attese siano ora di un anno migliore di quello che ci si aspettasse sul fronte della ripresa economica, e ha aggiunto, anche, che l’inflazione sta marciando a un passo più spedito di quanto stimato.
L’outlook di Bullard risulta più hawkish rispetto a quelle medie emerse dal Federal Open Market Committee (FOMC) di questa settimana, con i dot plots che indicavano fino a due aumenti nel 2023.
Intervistato dalla Cnbc Karl Schamotta, chief market strategist di Cambridge Global Payments, a Toronto, ha commentato così il trend del dollaro:
“Praticamente, tutto il mondo prima era short sul dollaro, tutti, dai trader speculativi alle aziende agli investitori. E ora, tutti hanno cambiato idea, smobilizzando le posizioni short accumulate sul biglietto verde”.
Il rapporto euro-dollaro è al momento piatto, con una variazione pari a +0,03% a $1,1868; il dollaro scende sullo yen dello 0,35% a JPY 109,82, in lieve rialzo sulla sterlina, con il rapporto GBP-USD -0,05% a $1,3803.
L’euro cede anch’esso nei confronti dello yen, facendo -0,30% a JPY 130,35, salendo dello 0,10% nei confronti della sterlina, a GBP 0,8599, piatto sul franco svizzero con una variazione pari a +0,02% a CHF 1,0948.