N26: cresce voglia di spendere con riaperture, in Italia occhio anche a minori sprechi
La pandemia ha indotto molti consumatori europei ad “approfittare” delle restrizioni per mettere da parte più risparmi. Adesso però si avvicina il momento di riaprire i rubinetti e riprendere a spendere. Da una ricerca effettuata dalla Mobile Bank N26 emerge come la pandemia Covid-19 abbia influenzato l’atteggiamento degli europei nei confronti del risparmio e dei consumi e come attualmente tra i consumatori prevalga un crescente senso di ottimismo.
Secondo il sondaggio, i consumatori europei hanno risparmiato, in media, 145,91 euro al mese durante l’emergenza pandemica e si prevede che i risparmi medi aumentino ulteriormente a 158,30 € al mese una volta che le restrizioni saranno completamente eliminate.
Due europei su cinque (41%) hanno in programma di acquistare nuovi capi d’abbigliamento nei prossimi tre mesi, con le donne in particolare faranno la parte del leone: quasi la metà del campione femminile (47%) ha intenzione di riprendere a fare shopping contro il 37% degli uomini. Anche i viaggi sono in cima alla lista dei desideri, con il 30% che pensa di organizzare un soggiorno in una località non lontana da casa. Uno su cinque (22%) pianifica acquisti in nuove tecnologie, come televisori e console di gioco.
Relativamente agli italiani, il quadro nazionale non si discosta molto da quello europeo. Prima dell’emergenza pandemica gli italiani dichiaravano che i loro risparmi mensili ammontavano in media a circa € 144,13, con una differenza tra i €165.08 degli uomini e i €121.17 per le donne. Questa differenza si è confermata anche durante il lockdown, quando sono stati sempre gli uomini a risparmiare di più. In generale, la maggioranza del campione prevede di risparmiare maggiormente dopo la fine delle restrizioni sanitarie (80%).
Il 53% degli italiani ha in programma una vacanza in una località del nostro paese nei prossimi sei mesi. Il 42% acquisterà nuovi capi di vestiario nei prossimi tre mesi. Il 35% invece vuole ridurre le spese superflue.
“Siamo convinti che la digitalizzazione dei pagamenti e dei servizi bancari sarà uno dei fattori chiave per il ritorno della fiducia dei consumatori e la ripresa dei livelli di spesa. Il digital banking da strumento per rispondere a una situazione di emergenza diventerà un nuovo modo di fruire dei servizi finanziari che riduce costi e tempi e migliora l’esperienza d’uso”, rimarca Andrea Isola, General Manager di N26 per l’Italia e Southeast Europe.
La ricerca suggerisce infine che le generazioni più giovani stiano dando una spinta decisiva per la ripresa. Solo il 7% dei 25-34enni dichiara di non avere intenzione di fare acquisti nei prossimi tre mesi, contro quasi un terzo (31%) degli over 65.