Migliora a maggio fiducia consumatori ed imprese (massimi da febbraio 2018), con effetto vaccini e riaperture
Fiducia dei consumatori ma soprattutto quella delle imprese in decisa accelerazione a maggio, merito soprattutto dell’effetto vaccini e riaperture. Stando ai dati diffusi dall’Istat, l’indice del clima di fiducia dei consumatori è passato da 102,3 a 110,6, mentre l’indice del clima di fiducia delle imprese è salito da 97,9 a 106,7. Tutte le componenti dell’indice di fiducia dei consumatori sono in crescita. Si evidenzia il balzo verso l’alto del clima economico (da 91,6 a 116,2) e di quello futuro (da 109,6 a 122,5); il clima personale e quello corrente registrano incrementi più contenuti (da 105,9 a 108,7 e da 97,4 a 102,6, rispettivamente).
Per quel che riguarda le imprese, si stima un miglioramento della fiducia diffuso a tutti i comparti osservati. In particolare, nell’industria manifatturiera l’indice è salita da 106,0 a 110,2 e nelle costruzioni da 148,5 a 153,9. Nei servizi di mercato si è registrato un aumento accentuato dell’indice che sale da 87,6 a 98,4 mentre nel commercio al dettaglio l’incremento è meno ampio (da 96,0 a 99,3). In particolare, nell’industria manifatturiera e in quella delle costruzioni migliorano tutte le componenti dell’indice di fiducia. L’Istat segnala inoltre una netta crescita della fiducia nei settori dei beni strumentali e dei beni di consumo nel comparto manifatturiero; per quanto attiene alle costruzioni, il miglioramento della fiducia è più spiccato nel settore dei lavori di costruzione specializzati.
“A maggio il clima di fiducia delle imprese accelera fortemente rispetto alla tendenza positiva in atto da dicembre 2020, raggiungendo il livello più elevato da febbraio 2018. Il miglioramento della fiducia, diffuso a tutti i comparti, è più marcato per i servizi di mercato dove l’indice assume un’intonazione decisamente positiva dovuta al netto miglioramento sia dei giudizi sia delle aspettative sul giro degli affari”, commenta l’Istat indicando che l’indice di fiducia dei consumatori, in risalita per il secondo mese consecutivo, si avvicina al livello di febbraio 2020 segnalando un recupero completo rispetto alla caduta dovuta all’emergenza sanitaria. La crescita è trainata soprattutto dal deciso miglioramento delle opinioni sulla situazione economica del Paese.
Consumatori plaudono a dati. Per UNC “quasi recuperati valori pre-covid”
La forte crescita della fiducia di consumatori e imprese è una ottima notizia per il Codacons, perché l’indice ha oramai recuperato il gap con il periodo pre-Covid e rappresenta un segnale importante sia sul fronte dei consumi sia su quello del turismo, considerato l’avvicinarsi delle vacanze estive. “Le riaperture delle attività economiche a maggio e la progressiva fine delle limitazioni legate al Covid, assieme alle vaccinazioni che procedono spedite, hanno avuto un ruolo fondamentale sul recupero della fiducia sia dei consumatori che delle imprese – afferma il presidente Carlo Rienzi –. Un vero e proprio ‘tesoretto’ la crescita della fiducia che potrebbe influire in modo positivo sui consumi delle famiglie, attualmente in fase di stallo, ma soprattutto sulla propensione dei cittadini alle partenze nel periodo estivo e alla spesa per vacanze e servizi turistici”.
Anche l’Unione nazionale consumatori (Unc) definisce questi dati una “ottima notizia”. “L’accelerazione delle vaccinazioni registrata a maggio e il primo decreto aperture del 22 aprile, per quanto ancora parziali, a cui ha fatto subito seguito la preparazione del secondo decreto del 18 maggio, hanno ridato speranza agli italiani” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Nonostante le condizioni reali delle famiglie siano tuttora critiche, la prospettiva di vivere un’estate quasi normale ha fatto fare un balzo al dato della fiducia. La sola possibilità di poter tornare a lavorare a pieno regime è bastata a far intravedere agli italiani la luce in fondo al tunnel anche rispetto alla situazione economica della famiglia”, prosegue Dona. “Quasi recuperato il clima di fiducia pre-Covid. Rispetto a febbraio 2020, ultimo mese pre-lockdown, la fiducia è inferiore di appena 0,2 punti, 1,4 punti in meno rispetto a gennaio 2020, ultimo mese pre-pandemia”, conclude.