Immobili ed esodo urbano? Risveglio dell’interesse per le case in città, con il 35,6% delle ricerche
Con la fine dell’allerta pandemica e il conseguente allentamento delle restrizioni, ma anche con il buon ritmo della campagna vaccinale in corso, dal mercato immobiliare arrivano segnali di un graduale ritorno alla normalità che coincide con un nuovo interesse per la casa in città. Un trend che emerge dai dati rilevati dal portale Idealista, secondo il quale la domanda di abitazioni è tornata a rifocalizzarsi sui capoluoghi di provincia superando i livelli pre-pandemici, con il 35,6% delle ricerche di alloggi in vendita concentrato nei capoluoghi, contro il 34,1% di gennaio 2020. Lo studio pubblicato da Idealista evidenzia anche un aumento d’interesse per le città, salito di 4,7 punti percentuali rispetto al periodo di massima allerta Covid (aprile 2020).
Il Covid ha, infatti, avuto dei riflessi anche sul mattone, spingendo i potenziali acquirenti a ricercare soluzioni differenti rispetto al passato. Ad esempio, la ricerca si concentrava maggiormente verso case più ampie, fuori dalle grandi città per sfruttare magari zone verdi. Secondo Vincenzo De Tommaso, responsabile ufficio studi di idealista, “i dati mostrano che il graduale ritorno alla normalità, con la riapertura delle attività lavorative, ha interrotto il trend di fuga dalla città. Si può dire che il ritorno della domanda nei contesti urbani, superiore ai livelli pre-pandemici, chiuda una fase straordinaria coincisa con l’anomalia di questo anno di emergenza. Questi dati mostrano che l’esodo urbano, se mai si è verificato, è terminato e che mentre ci avviciniamo alla fine del periodo di pandemia, la domanda di alloggi ritorna ai contesti urbani e ai capoluoghi di provincia”.
Trieste è la provincia in cui l’interesse per il capoluogo è cresciuto di più
L’andamento dei mercati cittadini è contrastato, con 47 città in trend positivo e altrettante in calo. Stando ai dati diffusi da Idealista, Trieste con 12,5 punti percentuali in più è la provincia italiana in cui l’interesse all’acquisto di una casa nel capoluogo è aumentato maggiormente rispetto ad aprile del 2020, seguita da Udine (12,1 punti in più), Avellino (7,4 punti), Enna (6,3 punti), Benevento (6 punti). Con una crescita di oltre 4 punti troviamo infine Trento (4,4%). Se si osservano i grandi mercati, l’interesse per il capoluogo rispetto alla provincia è cresciuto di 1 punto a Torino e Milano negli ultimi 12 mesi, con il capoluogo meneghino che supera dello 0,2% i livelli d’interesse registrati in era pre-Covid. Seguono con una crescita di 0,8 punti Bologna, Bari Palermo, quindi Firenze (0,3%). A Roma, invece, l’interesse per il capoluogo è diminuito di 1,2 punti, a Napoli dello 0,5%.
Ci sono poi diverse province in cui l’interesse all’acquisto di una casa nel capoluogo è diminuito maggiormente rispetto al periodo corrispondente al massimo stato di allerta. Si tratta di Venezia (-26,8 punti percentuali), Modena (-21,1%), Treviso (-16,3 punti), Padova (-15 punti) e Verbania (-13,6 punti), tutte città che hanno accusato un calo della domanda a due cifre nell’ultimo anno.
Se si guarda al caso Roma rappresenta la provincia italiana dove la più alta percentuale di ricerche di abitazioni si concentra nel mercato cittadino con il 66,2%, seguita da Prato (64,2%) e Milano (63,7%) sul podio dei centri urbani più richiesti dagli italiani. Con un numero di ricerche superiori al 50% troviamo anche Trieste (58,3%), Palermo (57,8%), Reggio Calabria (53,6%) e Bologna (52,7%). Sul versante opposto c’è Carbonia capace di attrarre solo il 4,2% delle ricerche avvenute nella provincia recentemente denominata Sud Sardegna. La seguono la provincia di Campobasso (6,1%), Cuneo (7,5%), Cosenza (8%), Teramo (8,2%) e Sondrio (8,9%). Stabile la domanda a Massa rispetto ad aprile del 2020.