Spread sotto pressione, ancora una volta guarda alle mosse della Bce: attesa per riunione giugno
Lo spread resta sotto pressione nonostante le rassicurazioni arrivate dalla Banca centrale europea (Bce). In particolare, questa mattina lo spread tra il Btp a dieci anni e il Bund tedesco viaggia poco sotto l’area di 123 punti base. Occhio soprattutto ai recenti movimenti del rendimento del bond decennale italiano sul mercato secondario che questa mattina si muove in area 1,141% (massimo toccato ieri in area 1,629) e punta verso la resistenza in area 1,20 per cento.
Ancora una volta risultano essere centrali e rappresentano un po’ l’ago della bilancia le indicazioni e i commenti che arrivano dalla Bce per cercare di intercettare le future mosse dell’istituto. “Il presidente Lagarde ha ribadito l’importanza di non ritirare troppo presto le misure a sostegno dell’economia, così come Stournaras ha ribadito che non esiste alcun pericolo relativo all’inflazione nel medio periodo – sottolineano gli strategist di Mps Capital Services -. Dello stesso avviso anche Villeroy secondo cui la politica monetaria rimarrà accomodante e non c’è alcun rischio di ritorno duraturo dell’inflazione. Da monitorare il discorso di oggi del capo-economista Bce, Philip Lane, alla luce delle pressioni al rialzo sui tassi governativi dell’Eurozona che per il momento stentano a calmierarsi. “Affinché ciò avvenga, sarà fondamentale che i membri Bce, tramite la comunicazione, stemperino i timori di un tapering del Pepp, che sembrano essere alla base del movimento di rialzo visto nelle ultime settimane”, sottolineano ancora da Mps Capital Services, secondo i quali il clima di ottimismo che si respirava sui mercati ieri è venuto meno nel corso della seduta statunitense, con gli operatori che continuano a guardare con un certo timore alle conseguenze che le recenti spinte inflattive possano avere sull’operato delle Banche centrali, soprattutto della Fed.
Diventa sempre più chiave anche il meeting di giugno della Bce in cui potrebbero arrivare indicazioni sulle future mosse dell’istituto. “Ci attendiamo che il dibattito sul tapering diventi più forte durante l’estate“, commenta Carsten Brzeski, global head of macro di ING, dopo la recente pubblicazione delle minute della Banca centrale europea (Bce). L’economista sottolinea che “per quanto difficile possa sembrare, la Bce potrebbe tentare di uscire dalle misure non convenzionali prima della fine dell’anno”
Btp e Bund, le prospettive fra aumento dello spread e crescita dei rendimenti
“Lo spread dei Btp italiani ha continuato ad aumentare a causa del rialzo dei rendimenti dei Bund. Abbiamo attribuito la sottoperformance a varie ragioni, tra cui l’aumento dell’offerta e il posizionamento stretched-long, mentre gli investitori si preparano a un potenziale annuncio di mini-tapering da parte della Bce al prossimo meeting che si terrà a giugno. Lo spread dei Btp ha beneficiato particolarmente del sostegno della Bce dall’inizio della pandemia, e come tale è sensibile alla possibilità che queste misure vengano parzialmente ridotte“. È di questa idea Mohammed Kazmi, portfolio manager macro strategist di Union Bancaire Privée (UBP).
“Mentre lo spread dei Btp potrebbe aumentare ulteriormente prima della prossima riunione della Bce di giugno, pensiamo che alla fine rappresenterà un’opportunità interessante per proteggersi dal rischio periferico – osserva Kazmi -. Anche se la Bce potrebbe ridurre il ritmo degli acquisti nel terzo trimestre, fornirà comunque un sostegno significativo a questo segmento del mercato, con una policy destinata a rimanere accomodante dati i trend ancora deboli dell’inflazione”. Inoltre, secondo l’esperto, i dati di mobilità per l’Italia suggeriscono già che l’economia sta iniziando a normalizzarsi, mentre il governo Draghi dovrebbe ancora fornire fiducia agli investitori per quanto riguarda il programma di riforme.