Technogym sprofonda a -9% a Piazza Affari dopo che Alessandri colloca parte della sua quota
Calo fino a oltre -9% in area 10,20 euro per il titolo Technogym dopo l’accelerated bookbuilding con cui Alessandri ha ceduto quasi il 6% del capitale.
TGH, holding che fa capo al presidente Nerio Alessandri, ha completato la cessione di complessive 12.0000.000 azioni ordinarie Technogym, pari a circa il 5,96% del capitale sociale, ad un prezzo per azione pari ad 10,81 euro e per un controvalore complessivo di 129,7 milioni.
L’operazione è stata effettuata attraverso una procedura di accelerated bookbuilding riservata a investitori qualificati in Italia e istituzionali all’estero. Il regolamento dell’operazione (consegna dei titoli e pagamento del corrispettivo) avverrà in data 21 maggio 2021. Morgan Stanley & Co. International plc ha agito in qualità di Sole Bookrunner dell’operazione. A seguito del completamento dell’operazione TGH detiene complessive 68.000.000 di Technogym, pari al 33,78% del capitale sociale della stessa (corrispondenti a 136.000.000 diritti di voto e pari al 50,5% del totale dei diritti di voto).
Nella nota diramata ieri dal gruppo leader nel wellness si rimarca che l’operazione è volta a far sì che Technogym sia considerata sempre più “patrimonio dell’umanità” in quanto promotrice del Wellness come l’opportunità di sostenibilità per il mondo. La visione del fondatore Nerio Alessandri è sempre stata di diffondere il Wellness come stile di vita, per la salute e il benessere delle persone e vedere Technogym continuare a crescere come Public Company multinazionale “che, a prescindere dal suo fondatore, sviluppi una crescita profittevole e sostenibile nel lungo termine coerentemente alla missione sociale ed economica, a vantaggio di tutti gli stakeholders”.
Proprio questa frase del comunicato stampa (“Il sogno è
vedere Technogym continuare a crescere come Public Company
multinazionale”) è finita sotto il radar degli analisti in quanto lascia pensare che TGH possa mantenere un atteggiamento opportunistico anche in futuro.
“L`equity story rimane attraente – argomenta Equita SIM – grazie a visibilità in miglioramento nel B2B, chiare opportunità nel B2C (2021E +45%) e buona qualità del
business (mercato di riferimento in crescita, alti margini e generazione di cassa, cassa netta) non del tutto ancora riflessi nei multipli (P/E23 di 23x ed EV/EBIT di 15.3x, contro altri titoli italiani di qualità a 26x e 19x rispettivamente)”.