News Finanza Indici e quotazioni Wall Street celebra Pil Usa e bilanci Facebook e Apple, record Nasdaq e S&P. Ma quella frase di Powell (Fed) preoccupa

Wall Street celebra Pil Usa e bilanci Facebook e Apple, record Nasdaq e S&P. Ma quella frase di Powell (Fed) preoccupa

29 Aprile 2021 15:57

Wall Street positiva, grazie alla spinta che arriva dalla stagione delle trimestrali Usa e dopo la pubblicazione del dato relativo al Pil Usa del primo trimestre dell’anno. Lo S&P 500 apre a livelli record, balzando dello 0,71% a 4.212 punti circa. Il Dow Jones avanza più di 120 punti a 33.943 punti e il Nasdaq testa anch’esso i massimi storici, con un rialzo dello 0,85% a 14.168 punti circa.

I tassi sui Treasuries Usa a 10 anni avanzano all’1,67% dopo la pubblicazione del Pil Usa. Il dollaro è piatto sull’euro, con il rapporto EUR-USD in calo di appena -0,04% a $1,2116.

L’economia americana non ha tradito le aspettative degli economisti. Grazie alla velocità delle vaccinazioni anti-Covid, che ha permesso ad alcune attività degli Stati Uniti di riaprire in sicurezza, il prodotto interno lordo Usa è salito nei primi tre mesi del 2021 del 6,4%.

Escludendo il boom riportato dal Pil Usa nel terzo trimestre del 2020 a seguito del primo lockdown da Covid, la crescita dell’economia americana è stata la più forte dal 2003.

Il dato è stato pressocché in linea con le attese degli analisti, con il consensus di Dow Jones che aveva previsto un’espansione di poco superiore, pari a +6,5%. Nel quarto trimestre del 2020, la crescita era stata del 4,3%.

Così alla Cnbc Keith Lerner, chief market strategist presso Truist, ha commentato il trend di Wall Street, cercando di prevedere la direzione che la borsa Usa prenderà nelle prossime settimane:

“Il trend del mercato rimane positivo, ma stimiamo un contesto più incerto, visto che le tensioni tra la crescita economica migliore delle attese e le prospettive sugli utili da un lato e il rischio di tasse più alte e di un aumento dei tassi di interesse dall’altro, in concomitanza con la normalizzazione del quadro, persisterà”.

L’attenzione è rivolta alla Fed, dopo l’annuncio sui tassi arrivato ieri al termine della riunione di due giorni del Fomc, il braccio di politica monetaria della Banca centrale americana. La Fed di Powell ha rassicurato i mercati allontanando il taper tantrum, alimentando tuttavia anche il timore di chi ritiene che Wall Street versi in una condizione di bolla, più o meno conclamata.

Nella conferenza stampa successiva all’annuncio sui tassi, il numero uno della Fed Jerome Powell non ha parlato di bolla speculativa, ma ha usato il termine “froth”, schiuma, indicando dunque la preoccupazione che, sui mercati, ci siano quotazioni azionarie salite a livelli superiori rispetto a quanto avallato dai fondamentali.

Alcune parti del mercato sono “frothy” – ha detto Powell – e questo è un fatto”.

Le dichiarazioni hanno gelato l’azionario, che non è riuscito a beneficiare dell’impostazione dovish della Fed, che ha annunciato di aver lasciato i tassi sui fed funds ancorati allo zero, reiterando il proprio programma di Quantitative easing, che comporta l’acquisto di bond, ogni mese, per un valore di almeno $120 miliardi. A prevalere è stata così la paura che Wall Street sia a rischio bolla. E gli indici azionari Usa, ieri, hanno chiuso lievemente in rosso.

Oggi il trend è diverso, grazie alla pubblicazione del Pil Usa e anche alle scommesse sulla riapertura al completo, e sempre più vicina, delle attività economiche.

Poco prima dell’inizio della sessione è arrivato l’annuncio di Bill de Blasio, sindaco di New York:

“Il nostro piano è di riaprire del tutto (la città) il 1° luglio – ha detto de Blasio – Siamo pronti a far riaprire a capacità piena le aziende, gli uffici, i cinema”.

New York riaprirà del tutto per la prima volta in più di un anno, dopo essere stata colpita come tutto il mondo dalla pandemia Covid-19.

Occhio oggi ai titoli hi-tech, che vedono protagonisti i titoli di Apple, Facebook e Qualcomm, tra i colossi hi-tech che hanno reso noti i bilanci del primo trimestre nella giornata di ieri, dopo la fine delle contrattazioni sulla borsa Usa. La reazione dei titoli è stata positiva fin da subito.

Nei primi tre mesi del 2021 Apple ha visto il fatturato balzare del 54% su base annua. un utile per azione di $1,40, in crescita del 118% rispetto allo stesso periodo del 2020, e ben al di sopra dei 99 centesimi stimati dal consensus degli analisti intervistati da Street.

Il fatturato è balzato per l’appunto del 54%, attestandosi a $89,58 miliardi, meglio dei $77,35 miliardi stimati, con più di 2/3 legati alle vendite nei mercati ex Usa.

Ottima la performance delle vendite di tutti i prodotti Apple: le vendite di iPhone sono balzate del 65,5%; quelle dei computer Mac sono volate del 70,1%, mentre quelle degli iPad sono schizzate di quasi il 79% (sempre su base annua). Il fatturato legato ai servizi è migliorato del 26,7% dai precedenti $15,57 miliardi a $16,90 miliardi. Il colosso di Cupertino ha annunciato di aver autorizzato un nuovo programma di buyback azionario di $90 miliardi, incrementando anche i dividendi cash del 7%, a 22 centesimi di dollaro per azione. Unico neo, e non poco rilevante, la preoccupazione espressa dal gigante riguardo al problema globale della carenza dei chip, che ha investito ora anche Apple.

Il gruppo ha comunicato, di fatto, che le vendite del trimestre corrente potrebbero essere inferiori di circa $3-4 miliardi, rispetto al valore che presenterebbero nel caso in cui non ci fossero problemi relativi all’offerta dei semiconduttori: problemi che incideranno negativamente soprattutto sulla produzione degli iPad e del laptop e computer Mac. Un articolo di Bloomberg ha affrontato la questione in un articolo, sottolineando che “la scarsità globale dei chip sta andando di male in peggio, con i colossi dell’auto di tre continenti che si affiancano a Apple e a Samsung Electronics, nel paventare tagli alla produzione e perdite di fatturato a causa della crisi”. I tre colossi sono Ford, Honda e BMW. Tra i Big, anche la sudcoreana Samsung. Il titolo Apple riporta comunque un trend positivo, salendo dell’1%.

Molto bene anche i risultati di bilancio di Facebook: l’utile per azione si è attestato a $3,30, molto meglio dei $2,37 per azione attesi; il fatturato è stato pari a $26,17 miliardi, battendo i $23,67 miliardi stimati. Le quotazioni del colosso di Mark Zuckerberg volano di oltre +6%.

Buy anche su Qualcomm, che avanza di oltre il 5% dopo aver riportato un bilancio caratterizzato da un balzo del fatturato del 52%.

Sempre riguardo alle trimestrali Usa, dai dati di Refinitiv relativi al periodo compreso tra l’inizio della stagione degli utili fino alla giornata di ieri, è emerso che l’86% delle società quotate sullo S&P 500 che hanno comunicato i loro bilanci ha battuto le stime sugli utili, riportando profitti in media superiori alle previsioni del 22,7%.

Riguardo al fatturato, l’outlook è stato superato dal 77% delle società. Tra le società che oggi, dopo la fine della sessione a Wall Street, comunicheranno i bilanci, toccherà a ad Amazon (+1,10%) e Twitter (+0,90%).

Prima dell’inizio della sessione, McDonald’s ha annunciato di aver concluso il primo trimestre dell’anno riportando un utile netto di $1,54 miliardi, o di $2,05 per azione, in crescita rispetto agli $1,11 miliardi, o $1,47 per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente. Escludendo le voci di bilancio straordinarie, l’attivo per azione si è attestato a $1,92, meglio degli $1,81 per azione attesi dagli analisti intervistati da Refinitiv. Il fatturato è stato pari a $5,12 miliardi su base netta, in rialzo del 9% su base annua, meglio dei $5,03 miliardi attesi. Su base globale, le vendite comparate sono cresciute del 7,5%, superando i livelli del 2019, precedenti dunque all’esplosione della pandemia Covid-19. La crescita è stata solida soprattutto negli Stati Uniti, mercato dove le vendite su base comparata sono balzate del 13,6%. Il titolo sale dello 0,70% circa.

Oggi è il 100esimo giorno della presidenza di Joe Biden. Nella serata di ieri, Biden ha presentato al Congresso americano la propria agenda, che punta su un piano di infrastrutture del valore di $2 trilioni e di un piano a favore delle famiglie, dei bambini e degli studenti per $1,8 trilioni.