Finanza Notizie Italia Impatto Covid: 2 italiani su 10 non riescono a far fronte alle spese. Per metà l’economia dell’Italia peggiorerà

Impatto Covid: 2 italiani su 10 non riescono a far fronte alle spese. Per metà l’economia dell’Italia peggiorerà

26 Aprile 2021 13:30

L’emergenza sanitaria ha messo in difficoltà più di 11 milioni di italiani, che non sono riusciti a far fronte ai propri impegni economici come pagare il mutuo, le bollette o l’affitto. Si tratta di 2 italiani su 10, (il 22,2%) e tra questi oltre 3 milioni hanno incontrato problemi nell’affrontare le spese alimentari durante la seconda ondata di Covid. E’ ciò che emerge dall’indagine condotta dall’Istat tra dicembre 2020 e gennaio 2021 per studiare i comportamenti e le opinioni dei cittadini a quasi un anno di distanza dall’inizio dell’emergenza sanitaria.

Ebbene, il 13,4% degli intervistati (o un loro familiare convivente) ha avuto problemi col pagamento delle bollette (l’11,8% ha dovuto rimandarne il pagamento, il 9,1% non è riuscito proprio a pagarle), il 16,5% ha dovuto rinunciare alle vacanze, il 13,9% non è riuscito a fare fronte a una spesa imprevista, il 6,3% non è riuscito a pagare le rate di un mutuo o di un prestito o le spese necessarie per i pasti mentre il 6,7% non è riuscito a pagare l’affitto.

“Dati tanto drammatici quanto ampiamente previsti, come il fatto che il 13,4% degli intervistati ha avuto problemi con il pagamento delle bollette e il 9,1% non è riuscito nemmeno a pagarle” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Nel Mezzogiorno sono presenti le situazioni più critiche: ha avuto problemi il 30,7% dei cittadini a fronte del 18,4% del Nord e del 17% nel Centro. Non solo. A essere in una situazione critica sono soprattutto i 35-54enni e meno gli anziani.

 

1 su 10 ha avuto bisogno di aiuto tra prestiti e bonus
Non solo. Se far fronte alle spese della vita familiare o relative all’attività lavorativa non è stato un problema per la grande maggioranza degli italiani (88%), durante la seconda ondata epidemica il 12% degli intervistati (o un membro della sua famiglia) ha dovuto fronteggiare criticità nel bilancio familiare tali da ricorrere ad aiuti economici, come prestiti e sussidi pubblici, o alla vendita di beni di proprietà. Nello specifico, l’8,6% ha fatto richiesta di aiuti pubblici, come i bonus vari o il reddito di emergenza, il 3,6% ha ricevuto denaro in regalo da parenti o amici, il 2,6% ha chiesto prestiti a parenti o amici, l’1,7% si è rivolto alle banche, lo 0,7% ha messo in vendita beni di proprietà, come gioielli, automobili, appartamenti.
Anche in questo caso, hanno avuto bisogno di aiuti soprattutto i giovani tra i 25 e i 34 anni (22,1%), molto meno gli anziani (3,1% degli ultrasettantaquattrenni). Tra le donne di 35-44 anni il 21,3% ha fatto ricorso al almeno un tipo di aiuto, contro il 10,1% degli uomini. Anche a livello territoriale le differenze sono significative: la quota di chi è ricorso ad aiuti va dal 6,6% nel Nord, al 13,7% nel Centro, al 18,4% nel Mezzogiorno.

Condizione economica familiare in peggioramento per 1 su 5
Per il 20,5%, ovvero per 2 italiani su 10 (o 1 su 5) le condizioni economiche sono peggiorate rispetto al periodo precedente l’emergenza sanitaria, soprattutto tra le persone di 25-44 anni (26,7%), meno tra gli anziani (12% dopo i 64 anni). Ancora una volta nel Mezzogiorno si registra il peggioramento più frequente (24,7% a fronte del 16,6% del Centro). Decisamente più contenuta (2,8%) la quota di quanti hanno dichiarato un miglioramento delle condizioni economiche familiari.

Per la metà della popolazione la situazione economica del Paese peggiorerà
Guardando al futro gli italiani rimangono poco ottimisti. La gran parte dei cittadini (76,5%) non prevede cambiamenti della situazione economica del nucleo familiare nel breve periodo (tre mesi). Il 12,9% ritiene addirittura che peggiorerà e solo il 6,1% che andrà a migliorare. Tra gli occupati i più preoccupati dell’evoluzione della situazione economica sono i lavoratori della sanità: il 71,5% prevede un peggioramento.