Borsa di Milano in ribasso, spaventa tassazione Usa e Covid in Asia. Moncler giù
Piazza Affari si muove in territorio negativo, dopo i guadagni di ieri nel giorno della Bce, che ha confermato come da attese la politica monetaria ultra-espansiva con tassi fermi ai minimi storici e acquisti netti nell’ambito del Programma di acquisto pandemico PEPP da 1.850 miliardi di euro che andranno avanti almeno sino alla fine di marzo 2022. L’istituto centrale ha rimarcato che si attende che in questo trimestre gli acquisti nell’ambito del PEPP proseguano a un ritmo significativamente più elevato rispetto ai primi mesi dell’anno. A pesare sugli scambi la debolezza di Wall Street ieri sera, che ha fatto marcia indietro per paura di un aumento della tassazione per i più ricchi da parte dell’amministrazione Biden. Ma non solo. Preoccupa anche la situazione sanitaria in Asia, in particolare in India e ora anche in Giappone. Il paese nipponico infatti dichiarerà lo stato di emergenza a Tokyo, Osaka e altre due prefetture, mentre le autorità lavorano per contenere una nuova ondata di pandemia tre mesi prima delle Olimpiadi.
In questo contesto, l’indice Ftse Mib dopo l’avvio negativo segna un -0,15% muovendosi in area 24.362 punti. Oggi l’attenzione del mercato sarà rivolta al fronte societario, dove sono attese nuove trimestrali, ma anche a quello macro, da cui giungerà l’indice Pmi sul settore privato delle principali economie europee relativo al mese di aprile, in lettura preliminare. Per quanto riguarda l’Italia, è in programma la riunione del Consiglio dei ministri sul Recovery plan, mentre in serata è prevista la revisione del rating di S&P sull’Italia. Oggi si chiuderà il collocamento del nuovo Btp Futura.
Tra i titoli di Piazza Affari, si muove in controtendenza salendo in testa al paniere principale Telecom Italia, con un progresso di circa 1 punto percentuale. La segue Finecobank con un rialzo dello 0,6%.
Sul fronte opposto cade sul fondo del listino Moncler, con un tonfo di quasi il 7% sotto la soglia dei 50 euro, dopo che ieri ha chiuso in rialzo del 2,2%, portandosi in area 53,5 euro a ridosso dei massimi storici toccati il 19 febbraio. A mercato chiuso il gruppo dei piumini ha snocciolato ricavi trimestrali migliori delle attese, grazie soprattutto alla forte domanda in Asia, dove torna a preoccupare l’aumento dei contagi tra India e Giappone. Sempre nel lusso, ma fuori dal listino principale, si segnala Tod’s che balza del 7,8%, dopo che il colosso francese LVMH è salito fino al 10%.