Schiaffo Biden ai più ricchi di Wall Street: tassa sui capital gain fino al 43,4%
Un balzo della tassa sui capital gains che potrebbe arrivare fino al 43,4%, e la cui prospettiva ha piegato nella sessione della vigilia Wall Street. E’ il raddoppio delle tasse – le attuali sono pari al 23,8% – su cui punta il presidente americano Joe Biden, stando alle indiscrezioni che sono state riportate dal New York Times e da Bloomberg.
Non per niente, nei minimi intraday il Dow Jones Industrial Average è capitolato fino a -420 punti, e il Nasdaq è scivolato dello 0,9%. Ma, come ha commentato a Reuters Thomas Hayes di Great Hill Capital, se la misura dovesse passarem il Dow Jones potrebbe “crollare di 2000 punti”.
La misura verrebbe adottata per finanziare l’ American Families Plan, il piano per le famiglie su cui punta l’amministrazione, che potrebbe avere un valore di $1 trilione circa, e che punta ad aumentare, tra i provvedimenti, l’assistenza sanitaria ai bambini e a dare altri aiuti, tra cui il taglio delle spese mediche a carico delle famiglie.
La proposta estenderebbe anche il credito fiscale a favore delle famiglie con bambini fino al 2025, senza renderla tuttavia permamente. Tale misura era stata lanciata dal bazooka fiscale anti-Covid da $1,9 trilioni già varato da Biden, con un aumento del credito fiscale per i bambini fino a $3.600 l’anno.
L’aumento delle tasse colpirebbe solo i ricchi: ma la polemica a Wall Street sulla tassa sui capital gains che potrebbe balzate fino al 43,4% è subito esplosa.
Se approvata, la tassa apporterebbe alle casse di Washington entrate fiscali per un valore di $370 miliardi nell’arco di oltre un decennio. Il suo importo varierebbe a seconda degli stati:
nello stato di New York, per esempio, chi guadagna più di $1 milione l’anno pagherebbe sui capital gains una tassa pari al 52,2%; nello stato della California il conto salirebbe al 56,7%.
Così alcuni degli analisti intervistati da Bloomberg hanno commentato la possibile proposta di Biden.
Dan Suzuki, vice direttore degli investimenti di Richard Bernstein Advisors, ha affermato che la tassa “è molto più aggressiva di quanto ci si aspettasse”. Detto questo, no panic, visto che “appare molto improbabile che possa essere approvata”. I repubblicani, infatti, sono pronti a dare battaglia al Congresso.
Chris Zaccarelli, chief investment officer di Independent Advisor Alliance, ha affermato che “una misura del genere incentiverà i sell quest’anno (sui mercati), prima di fare qualsiasi altra cosa. Nei prossimi anni, probabilmente scoraggerà le vendite in una certa misura, ma potrebbe scoraggiare comunque anche gli acquisti, visto che la gente cercherà di fare altre cose (che non investire) con i propri soldi. Più alte sono le tasse, meno le persone parteciperanno a quelle attività per cui dovranno versare più tasse”.
Max Gokhman, responsabile dell’allocazione di asset presso Pacific Life Fund Advisors:
“Non credo che nessuno sia davvero sorpreso che Biden stia cercando di tassare le plusvalenze, ma pochi si aspettavano che si sarebbe mosso così presto e che la misura avrebbe avuto una tale portata. A meno che non abbia un effetto retroattivo per l 2021, la tassa diventerà effettiva probabilmente nel 2022. Ma quest’anno, le vendite potrebbero comunque presentarsi. E il punto è che, sebbene gli investitori retail al momento siano sotto i riflettori, in quanto identificati come la forza dominante dei volumi giornalieri (di mercato), la realtà è che la maggior parte delle azioni è detenuta dagli investitori più ricchi”.