Tesla paga in Borsa incidente stradale mortale senza conducente. Musk twitta: autopilot non poteva essere attivo, ecco perché
“I dati finora recuperati dimostrano che l’Autopilot non era stato attivato e che quest’auto non aveva a disposizione l’FSD”. Così Elon Musk su Twitter, commentando la notizia dell’incidente stradale che ha coinvolto un’auto Tesla, e che ha provocato la morte di due persone, in Texas.
Wall Street è stata tuttavia implacabile con il titolo della Big Tech, che è stato attaccato dai sell off nella sessione della vigilia, perdendo il 6,5% nei minimi intraday, riportando la flessione intraday più forte dal 18 marzo scorso e scivolando fino a $691,80.
L’azione ha poi chiuso in calo del 3,40%.
Secondo le prime ricostruzioni, nessuna delle due vittime dell’incidente si sarebbe trovata alla guida del veicolo, fattore che ha portato le autorità a ritenere che nell’auto fosse stato attivato l’autopilota. Un utente di Twitter ha tuttavia messo in evidenza che “tutto questo non ha alcun senso. L’autopilota include misure di sicurezza, che fanno in modo che il sedile del conducente abbia una pressione tale da confermare che ci sia una persona alla guida, che controllano ogni dieci secondi che le mani siano sul volante; in caso contrario, l’autopilota viene disattivato. E l’autopilota non consente neanche il superamento dei limiti di velocità consentiti”.
A tale tweet di un certo account @Amart15416132 (contabile, imprenditore), Musk ha risposto: “la tua ricerca come singolo individuo è migliore di quella dei professionisti del Wall Street Journal”, affermando che “i dati finora recuperati mostrano che l’Autopilot non era stato attivato e che quest’auto non aveva a disposizione l’FSD”.
L’FSD è l’acronimo di Full Self-Driving . Il dispositivo, nome completo Tesla Autopilot and FSD non è sinonimo di guida autonoma, in quanto non capace di avere il controllo totale sulle auto elettriche, in cui viene installato, nelle circostanze normali di guida. Tanto che nel manuale delle istruzioni sul suo utilizzo è chiaramente scritto che i conducenti possono farne uso solo con una “supervisione attiva”.
Lo scorso 11 febbraio, in una puntata del podcast di Joe Rogan Experience, Musk si era così espresso: “l’Autopilot sta migliorando al punto tale che non ci sarà bisogno di guidare la maggior parte delle volte, a meno che non lo si desideri davvero”. Ma in futuro, magari, visto che, per l’appunto, i dispositivi Autopilot e FSD non significano che si sia in presenza di un’auto con guida autonoma. Lo dimostrano anche alcuni documenti ottenuti dalla Cnbc e da altri mezzi stampa, come una lettera inviata alla California Department of Motor Vehicle dai legali di Tesla, in cui si legge che “né l’Autopilota nè la capacità FSD corrispondono a un sistema autonomo” di guida.
Detto questo, molti fan di Tesla e influencer hanno condiviso video sui social media che dimostrano come in alcuni casi le auto abbiano proceduto senza conducente senza che nessun sistema di allarme o di sicurezza venisse attivato, e con l’autopilota: lo stesso attore Jamie Foxx ha condiviso nel suo canale YouTube un video in cui fa finta di essere addormentato alla guida di un Tesla Model 3, senza tenere le mani sul volante e con gli occhi chiusi. Contrariamente a quanto afferma Musk -ovvero che in quel caso l’Autopilot si disattiverebbe – il veicolo ha continuato a muoversi senza nessuno alla guida.
Sono ben due le indagini che sono state lanciate sull’incidente stradale, da parte delle due agenzie federali americane National Highway Traffic Safety Administration e National Transportation Safety Board. La polizia locale, interpellata in diverse interviste, ha riferito che, dalle ricostruzioni preliminari, è emerso che nessuno era alla guida del modello 2019 Tesla Model S, quando ha perso il controllo ed è uscito fuori strada, schiantandosi contro un albero e incendiandosi.
Le autorità hanno riferito che le due vittime, due uomini di 59 e 69 anni, avevano appena lasciato le rispettive mogli per fare un giro con l’auto, parlando mentre partivano della modalità autopilota.
Proprio lo scorso mese la National Highway Traffic Safety Administration, autorità Usa per la sicurezza stradale, aveva comunicato di aver lanciato una indagine su più di 20 casi di incidenti stradali che avevano visto coinvolta un’auto Tesla in modalità autopilota.
Ma con l’ultimo incidente nuovi dubbi sono stati rinfocolati anche sulle batterie che Tesla utilizza nella produzione delle sue auto:
“Ci sono volute quattro ore per spegnere un incendio che, normalmente, richiederebbe pochi minuti per essere domato”, ha detto l’agente Mark Herman, della contea di Harris.
A tal proposito, le autorità di regolamentazione avevano già sollevato in passato preoccupazioni sulle batterie dei veicoli Tesla, tanto che il National Transportation Safety Board aveva avvertito in un rapporto del 2020 che le batterie avrebbero potuto costituire un rischio per la sicurezza degli operatori che intervengono in situazioni di emergenza. L’agente di polizia Mark Herman della contea di Harris – che ha descritto l’incidente al Wall Street Journal, ha confermato che l’acido delle batterie era così infiammabile che alla fine i pompieri, incapaci di domare il fuoco, sono stati costretti ad attendere che le fiamme si estinguessero da sole.
E il National Transportation Safety Board ha precisato che sta inviando due investigatori in Texas che si focalizzeranno sia sull’operatività del veicolo che sull’incendio esploso a seguito dello schianto.