Borsa Milano non segue rally Wall Street. Al tappeto ENI, CNH e Unicredit
Giornata senza sprint per Piazza Affari che non si accoda al rally di Wall Street. La Borsa di New York ha aperto in deciso rialzo con Dow Jones per la prima volta sopra i 34 mila punti grazie al balzo delle vendite al dettaglio Usa (+9,8% a marzo) e dai nuovi riscontri oltre le attese dalle trimestrali. Oggi sono state Bank of America e BlackRock a sfornare utili oltre le attese.
Il Ftse Mib a fine giornata segna -0,19% a 24.528 punti. Tra i peggiori CNH (-1,66% a 13 euro) che paga le parole pronunciate da Giancarlo Giorgetti. Il ministro dello Sviluppo economico, intervenuto stamattina nel corso di un’audizione alla Camera, ha affermato che “c’è una preoccupazione, non c’è nessuna notifica formale al Governo per quanto riguarda le operazioni di tipo societario e l’utilizzo del Golden power risponde a determinate leggi dello Stato, quindi bisogna vedere anche la fattispecie giuridica: verificare fino a che punto Iveco è ancora una società di diritto italiano”. “Sono in gioco interessi che noi giudichiamo strategici – ha aggiunto Giorgetti – che giustificano una valutazione, sia essa positiva o negativa, per quanto riguarda il Golden Power”.
Trai titoli della galassia Agnelli si è mossa bene Ferrari (+0,95% a 175,8 euro) nel giorno dell’assemblea degli azionisti. Il presidente e ceo, John Elkann, ha riferito ai soci che ci sono stati progressi nella creazione di una short list di candidati per il ruolo di ceo. Elkann ha preannunciato l’arrivo di altri tre nuovi modelli nei prossimi mesi. Prevista invece per il 2025 la prima Ferrari 100% elettrica.
Seduta piatta (-0,05%) per Stellantis con il suo ceo Tavares che nel corso dell’assemblea ha confermato il target di triplicare le vendite di auto elettriche nel 2021. Relativamente al nuovo piano in arrivo a fine anno, il ceo ha detto che sarà un piano d’attacco, non difensivo.
Tra le banche, sottotono anche oggi UniCredit (-1,14% a 8,429 euro) con l’assemblea che ha approvato il discusso piano di remunerazione che prevede per il 2021 uno stipendio di 7,5 mln di euro per il nuovo ceo, Andrea Orcel.
Tra i big giù ENI (-1,18%). Si è invece distinta in positivo c’è Enel (+0,84%) che recupera in parte i cali della vigilia. la migliore è stata Amplifon con +2,84%.