Titoli di Stato sempre più lunghi, nuova emissione Btp a 50 anni
Scadenza più lunghe per tassi più corposi, così da solleticare maggiormente gli investitori e smobilizzare la montagna di liquidità ferma sui conti. Questa sembra essere la strategia del Tesoro che si prepara a una nuova emissione di Btp della durata di 50 anni. Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha infatto dato mandato a cinque banche (Barclays, BofA, JP Morgan, Société Générale e UniCredit) di un nuovo titolo benchmark con scadenza nel 1 marzo del 2072. Il collocamento sarà effettuato nel prossimo futuro, a seconda delle condizioni di mercato, ha anticipato il Mef senza dare ulteriori indicazioni.
Già qualche anno fa, nel luglio del 2019, si era assistito al collocamento di un bond di questa durata ed era stato un successo. Il Tesoro italiano aveva collocato 3 miliardi di euro attraverso la riapertura del Btp a 50 anni con cedola al 2,80% e scadenza primo marzo 2067. La domanda, pari a 17,5 miliardi, era stata sei volte circa rispetto all’importo offerto. Il titolo era stato apprezzato soprattutto dagli investitori istituzionali come fondi pensione o assicurazioni.
Se si va ancora più indietro ecco che l’obbligazione a 50 anni emessa nel 2016 attualmente produce circa il 2%. Si tratta del livello più alto dallo scorso settembre, ma ancora basso per gli standard storici (vedi grafico di Bloomberg). E cresce la speculazione che l’Italia possa persino emettere un titolo di durata 100 anni per aiutare a finanziare la ripresa dal coronavirus.
Intanto dal 19 al 23 aprile è prevista l’emissione del nuovo Btp Futura, il titolo di Stato che andrà a finanziare le misure per la ripresa economica dalla pandemia del Covid-19 e le spese relative alla campagna vaccinale. Anche qui la scadenza si è allungata. La terza tranche infatti avrà una scadenza di 16 anni contro le prime due che avevano durata 10 e 8 anni. Sarà da testare se l’effetto Draghi porterà una maggiore adesione degli investitori retail verso la carta italiana. Le prime due emissioni del Btp Futura si erano concluse con adesioni rispettivamente pari a 6,1 e 5,7 miliardi di euro.
Guardando alle ultime operazioni, l’interesse per i titoli italiani non manca. Nell’ultima asta, quella di fine marzo, il Tesoro ha allocato il Btp a 10 anni con scadenza agosto 2031 per 3 miliardi, il massimo dell’ammontare previsto (range era 2,5-3 mld). E anche qui, la domanda è stata superiore, pari a 4,27 miliardi, con rapporto di copertura di 1,42.