Mutui e surroghe: richieste su livelli pre-Covid trainate da boom di marzo. Sale domanda under35
Inversione di tendenza per le richieste di mutui e surroghe che sono tornate ai livelli pre-covid. Secondo i dati del barometro Crif mutui e surroghe, nel primo trimestre 2021 le richieste sono aumentate del 9,6% rispetto al 2020. A livello di primi tre mesi dell’anno, in termini assoluti il numero di richieste complessivamente rilevate è il più elevato degli ultimi 9 anni. Dopo un avvio d’anno con il freno a mano tirato, in scia con l’andamento negativo dell’ultimo trimestre 2020, la performance positiva del trimestre è totalmente ascrivibile all’impetuosa crescita registrata a marzo (+55,8%), condizionata però dal confronto con il corrispondente mese del 2020, che aveva visto la sostanziale paralisi dell’operatività a causa del lockdown totale varato dal Governo per contenere la prima ondata della pandemia di coronavirus.
“Malgrado la situazione di incertezza che ancora regna a causa dell’andamento dei contagi, nel mese di marzo gli italiani sono tornati prepotentemente a rivolgersi agli istituti di credito per finanziare l’investimento sulla casa e questo ha trascinato la performance complessiva dell’intero trimestre dopo una prolungata fase di debolezza”, commenta Simone Capecchi, executive director di Crif, sottolineando che se l’ultima rilevazione è sicuramente condizionata dal confronto con il mese di marzo 2020, caratterizzato dal lockdown totale, va però sottolineato come nel primo trimestre dell’anno le richieste di mutui e surroghe abbiano abbondantemente superato non solo i volumi pre Covid, ma anche quelli degli 8 anni precedenti. “Per poter trarre una indicazione più precisa dell’andamento del mercato sarà però opportuno aspettare ancora qualche mese”, conclude Capecchi.
Un altro segnale incoraggiante è rappresentato dall’incremento dell’importo medio richiesto (+2,6% rispetto al corrispondente periodo 2020), che si è attestato a 136.656 euro. Anche in questo caso si tratta del valore più elevato a partire dal 2013 ad oggi. Osservando, invece, la distribuzione per fascia di importo, nei primi mesi del 2021 le richieste per importi tra 100mila e 150mila euro rappresentano la soluzione preferita dagli italiani, con circa il 30% del totale, un dato sostanzialmente in linea con il corrispondente periodo del 2020. Al secondo posto (con il 25%) permane la classe di importo tra 150mila e 300mila euro.
Prevale la prudenza invece sul fronte della distribuzione delle richieste per durata. Dall’analisi emerge un leggero cambiamento di preferenza da parte degli italiani rispetto al primo trimestre 2020: la classe più richiesta risulta essere quella tra i 26 e i 30 anni, con il 26,4% del totale (+3,9%). Si registra invece una lieve contrazione (-2,8% vs 2020) per la classe di durata tra i 16 e i 20 anni, che corrisponde al 24,2% del totale. Nel complesso, circa 8 richieste su 10 prevedono piani di rimborsi superiori ai 15 anni, a conferma della propensione delle famiglie a privilegiare soluzioni che pesino il meno possibile sul bilancio familiare.
Voglia di casa tra gli under35. Osservando la distribuzione delle interrogazioni in relazione all’età del richiedente, l’ultimo aggiornamento del Barometro Crif evidenzia come nel primo trimestre 2021 sia stata la fascia compresa tra i 35-44 anni a sostenere maggiormente la domanda, con una quota pari al 33,5% del totale, seguita da quella tra i 25-34 anni, con il 26,8 per cento. Complessivamente le richieste degli under 35 arrivano a incidere per il 29,3% sul totale.