Lavoro: si arresta emorragia occupazione, ma in un anno quasi 1 milione di posti in meno
A febbraio si arresta il calo degli occupati in Italia, che rimangono sostanzialmente stabili rispetto a gennaio, mentre scendono lievemente i disoccupati e gli inattivi. I dati Istat evidenziano una disoccupazione al 10,2% a febbraio (-0,1 punti rispetto al mese precedente). In deciso calo quella giovanile al 31,6% (-1,2 punti).
L’occupazione è stabile sia tra le donne sia tra gli uomini, cresce tra i dipendenti permanenti e gli under 35, mentre scende tra i dipendenti a termine, gli autonomi e chi ha almeno 35 anni. Stabile anche il tasso di occupazione, pari al 56,5% . A febbraio il calo del numero di persone in cerca di lavoro (-0,3% rispetto a gennaio, pari a -9mila unità) riguarda gli uomini e gli under50, tra le donne e le persone con 50 anni o più si osserva un leggero aumento. Il tasso di disoccupazione scende al 10,2% (-0,1 punti) e tra i giovani al 31,6% (-1,2 punti). Diminuisce lievemente anche il numero di inattivi (-0,1% rispetto a gennaio, pari a -10mila unità) per effetto, da un lato, della diminuzione tra le donne e chi ha almeno 25 anni e dall’altro della crescita tra gli uomini e i 15-24enni. Il tasso di inattività è stabile al 37%.
Il bilancio dell’ultimo anno
A livello occupazionale, si interrompe il trend negativo che, tra settembre 2020 e gennaio 2021, ha portato alla perdita di oltre di 410 mila occupati; dopo due mesi di forte aumento, cala leggermente il numero di disoccupati. In un anno (febbraio 2021 rispetto a febbraio 2020) la diminuzione degli occupati – pari a 945 mila unità – ha riguardato uomini, donne, lavoratori dipendenti, autonomi e tutte le classi d’età. “Parallelamente – prosegue l’Istat – sono cresciuti i disoccupati (+21 mila) e, soprattutto, gli inattivi, di oltre 700mila unità. Rispetto a febbraio 2020, il tasso di occupazione è più basso di 2,2 punti percentuali e quello di disoccupazione è più alto di 0,5.
Nel dettaglio l’ultimo anno ha visto scendere l’occupazione tra uomini e donne, dipendenti (590mila) e autonomi (355mila) e tutte le classi d’età. Nell’arco dei dodici mesi, crescono le persone in cerca di lavoro (+0,9%, pari a +21mila unità), ma soprattutto gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+5,4%, pari a +717mila).
UNC chiede proroga stop a licenziamenti e Cassa Covid fino a giugno per tutti
“Nonostante il blocco dei licenziamenti, i dati sono drammatici. Siamo già vicini al milione di posti in meno. Le cose non vanno male solo per gli occupati a termine, -372 mila, ma anche per i dipendenti permanenti, -218 mila”, commenta a caldo Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“In una condizione così catastrofica, la cassa integrazione Covid e il blocco dei licenziamenti vanno prorogati oltre il 30 giugno, per tutti, senza se e senza ma, altrimenti la situazione già drammatica diventerà una tragedia. Prima vanno riaperte tutte le attività e fatte partire le opere pubbliche, poi si potrà discutere di quando far terminare le misure straordinarie del Governo, altrimenti saranno guai ancora peggiori” conclude Dona.