Wall Street: Nasdaq paga reflation trade con boom tassi, giù Tesla. Morgan Stanley e Goldman Sachs superano caso Archegos
Il reflation trade torna protagonista a Wall Street, a causa della nuova ennesima impennata dei tassi dei Treasuries a scadenza decennale, volati fin oltre l’1,75%. A farne le spese ancora una volta soprattutto il Nasdaq, che cede lo 0,62% a 12.977 punti. Male anche il Dow Jones, che arretra dello 0,27% a 33.082 punti, mentre lo S&P 500 scende dello 0,39% a 3.955.
Tra le Big Tech sotto pressione Tesla, per una doppia notizia: nella giornata di oggi il fondatore e ceo Elon Musk ha twittato che i problemi relativi all’offerta delle celle per le batterie complicano la produzione del suo camion elettrico Tesla Semi, il cui sbarco è stato già rimandato altre volte.
Il titolo sconta anche la notizia secondo cui alcuni acquirenti di auto Tesla si sono visti addebitare sui loro conti correnti il doppio del prezzo che avrebbero dovuto pagare per l’acquisto dei veicoli.
All’indomani della scossa Archegos, che ha piegato diversi titoli finanziari, le banche oggi sono in recupero.
Goldman Sachs e Morgan Stanley, le due banche americane che hanno finanziato le folli scommesse dell’hedge fund, balzano di oltre +2%, Morgan Stanley
I riflettori sono puntati di nuovo sul reflation trade.
L’ottimismo per il piano di Biden sulle infrastrutture, che potrebbe valere $3 trilioni, e le vaccinazioni che proseguono a ritmo spedito negli Stati Uniti, portano gli investitori a scommettere su un ulteriore miglioramento dell’economia Usa e, di conseguenza, sulla crescita dell’inflazione.
I tassi sui Treasuries a 10 anni sono volati fino all’1,77%, testando il nuovo record dal gennaio del 2020.
Detto questo, “i fattori che hanno sostenuto al rialzo l’azionario permangono – hanno scritto gli analisti di Evercore ISI in una nota ai clienti – Gli investitori sembrano comprendere che una crescita più veloce, un aumento delle aspettative sulla crescita degli utili, tassi sui prestiti alle aziende ancora storicamente bassi, e la ripresa della domanda, scateneranno altri guadagni del mercato”.
In recupero i titoli di ViacomCBS e di Discovery, vittime della liquidazione forzata delle posizioni accumulate da Archegos che, non avendo potuto soddisfare le margin call avanzate dalle banche, ha venduto enormi quantità di azioni oggetto delle sue scommesse rialziste long, tra cui quelle dei due colossi attivi nel settore media.
Nelle ultime sei sessioni, Discovery ha bruciato quasi il 47% del suo valore, mentre nelle ultime cinque Viacom è crollata del 55%, perdendo praticamente più della metà del suo valore in meno di una settimana.
Dal fronte macroeconomico, diffuso l’indice Case-Shiller, che monitora il trend dei prezzi delle principali aree del mercato immobiliare residenziale Usa. Dal dato è emerso che nelle 20 principali aree metropolitane degli Stati Uniti i prezzi delle case sono balzati a gennaio dell’11,1%, rispetto al +11,2% atteso dal consensus degli analisti. Nel mese di dicembre l’incremento era stato pari a +10,3%.