Borsa Milano giù su timori sanitari. Ferrari corre ancora, TIM prova il rimbalzo
Piazza Affari si muove in territorio negativo, insieme alle altre Borse europee, sui rinnovati timori sul fronte sanitario, dove permangono misure restrittive necessarie per frenare una recrudescenza epidemica. In alcune parti della Francia sono scattate nuovamente le fasi di blocco parziale e in Germania si starebbe pensando a un’estensione delle attuali misure di lockdown fino al 18 aprile. La situazione sanitaria in Europa solleva timori per le prospettive di ripresa economica nell’area. Deutsche Bank ha abbassato ieri le sue previsioni di crescita della Germania a un +2% nel secondo trimestre contro una precedente stima di +4%.
In questo contesto, l’indice Ftse Mib segna un ribasso di oltre mezzo punto percentuale (-0,65%) in area 24.100 punti, dopo un inizio di settimana positivo. Tra i titoli del paniere principale, si muove in controtendenza Ferrari, che con un +1,3% prosegue la corsa di ieri sopra quota 170 euro. Gli investitori attendono ancora il nome del nuovo ceo e crescono le aspettative positive per una veloce normalizzazione post-Covid negli Usa, un mercato chiave per il Cavallino.
Acquisti anche su Telecom Italia che sale dell’1,7% scambiando a 0,43 euro, in un tentativo di rimbalzo dopo il tonfo del 7% di venerdì e i nuovi ribassi di ieri sui timori di un brusco stop sul progetto rete unica. Oggi si riunisce nuovamente la Lega di Serie A per decidere in merito all’assegnazione dei diritti Tv per il triennio 2021-23. Le offerte contendenti sono quelle di Dazn, con il supporto di Tim, e di Sky.
Prova a reagire ai recenti ribassi anche DiaSorin che sale di 1 punto percentuale. Il ceo del gruppo, Carlo Rosa, ribadisce la rilevanza del mercato Usa e le opportunità offerte dal mercato cinese. Intervistato dal Corriere Economia, Rosa ha confermato la view sulla decentralizzazione della diagnostica come trend dei prossimi anni al fine di svuotare gli ospedali e la crescente opportunità del mercato cinese dove il gruppo aprirà un nuovo impianto di produzione e ricerca (annunciato nel settembre del 2020) che sarà operativo da metà 2022.
Sul fronte opposto, invece, scivola sul fondo del listino Moncler con un -2,28%, seguita da Atlantia, in calo del’1,6%. Secondo alcune indiscrezioni di stampa, Cdp e i fondi non sarebbero disposti ad andare avanti nella
trattativa a tutti i costi, per questo motivo l’offerta potrebbe non essere
stravolta rispetto a quella attuale (9,1 miliardi + 1,5 miliardi di garanzie per rischi legali). Secondo il Messaggero il confronto fra Atlantia e Cdp sarebbe
nuovamente in stand-by sulle clausole relative ai rischi legali che Cdp non
vorrebbe eliminare dall’offerta.