Telepass: multa Antitrust da 2 mln su polizze Rc auto, clienti senza chiara informativa
Sanzione da 2 milioni di euro a Telepass e Telepass Broker da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm), per una pratica commerciale ingannevole nell’attività di distribuzione di polizze assicurative Rc Auto tramite la propria app, a favore dei clienti titolari degli abbonamenti Telepass Family e Telepass Viacard. Secondo l’Autorità non sono state fornite informazioni adeguate sul trattamento dei dati degli utenti e sulle modalità e i criteri di selezione dei preventivi. L’attività esaminata riguarda, nel dettaglio, la distribuzione di polizze Rc auto.
In particolare, si legge in una nota che “le due società hanno condiviso le informazioni sui propri utenti con compagnie e intermediari di assicurazione – con cui hanno concluso contratti di distribuzione di polizze – senza averli adeguatamente informati sulla raccolta e sul modo di utilizzo dei loro dati, anche a fini commerciali. In particolare, l’informazione fornita in sede di presentazione del servizio si limitava a enfatizzare la semplicità, la velocità e la convenienza economica della procedura, ma non che i dati venivano utilizzati da Telepass per finalità commerciali diverse rispetto a quelle per cui erano raccolti, ossia la fornitura del preventivo.
Clienti non hanno ricevuto chiara informativa
Inoltre, spiega ancora l’Agcm, i clienti Telepass non hanno ricevuto una chiara informativa sull’effettiva rappresentatività dei soggetti fornitori delle polizze, in quanto le società si erano limitate a riportare sull’app e sul sito i loghi dei partner, senza specificare che alcuni di essi erano meri intermediari che agivano come agenti mandatari di compagnie non individuate. Secondo l’Autorità, le società non avevano neppure fornito informazioni sui criteri e sui parametri seguiti per la selezione del preventivo proposto, necessari invece per una scelta consapevole da parte dei consumatori.
Unc: ottima notizia, i nostri dati valgono
“Bene, ottima notizia! È intollerabile che i propri dati personali vengano condivisi per finalità diverse rispetto a quella per la quale sono stati raccolti”. Questo il commento a caldo di Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori (Unc). “E’ un diritto sacrosanto dell’utente avere un’informazione chiara e completa, immediatamente accessibile che dia evidente richiamo eventuali usi per fini commerciali dei dati forniti in fase di registrazione e dell’eventuale loro cessione a terzi. Il consumatore deve essere sempre libero di prestare o negare il consenso all’accesso ai dati personali da parte di soggetti terzi e per poterlo fare deve essere adeguatamente informato. È un principio ormai consolidato. I nostri dati valgono”, conclude Dona.