Immatricolazioni auto a febbraio: Europa Occidentale a -20,3%, Italia contiene cali (-12,3%) con incentivi
Il mercato europeo dell’auto resta ancora in panne, mostrando un pesante calo delle immatricolazioni in Europa Occidentale (UE+EFTA+UK). Nel mese di febbraio nell’area, rispetto a febbraio 2020, ultimo mese indenne dagli effetti della pandemia, è stata registrata una flessione del 20,3% delle immatricolazioni a quota 850.170 unità, mentre nel primo bimestre la contrazione è del 23,1%.
Dal Centro studi promotor (Csp) sottolineano che l’andamento fortemente negativo ha caratterizzato tutta l’area con la sola eccezione di due piccoli mercati, quelli della Svezia (+5,3%) e della Norvegia (+3,3%), che finora hanno adottato misure anti-Covid blande. Nell’ambito dei cinque maggiori mercati dell’Europa Occidentale, gli incentivi alle vetture tradizionali hanno permesso all’Italia di contenere il calo al 12,3% a febbraio contro le flessioni del 19% in Germania, del 20,9% in Francia, del 35,5% nel Regno Unito e del 38,4% in Spagna.
Una nota positiva, indica il Csp, è il fatto che in tutti i Paesi europei si assiste a una crescita delle immatricolazioni di auto elettriche o ibride con batterie ricaricabili con la spina. In particolare, “è un effetto dei forti incentivi per queste auto in vigore in quasi tutti questi paesi con stanziamenti generalmente molto superiori alla capacità del mercato di usufruirne per le carenze infrastrutturali che ancora penalizzano la diffusione delle auto elettriche”, spiega Gian Primo Quagliano, presidente del Csp.