Nuovo capitombolo per Wall Street con incubo tassi, Nasdaq diventa negativo da inizio anno. Powell non calma gli animi
Ennesimo sell off a Wall Street alimentato dal reflation trade.
Alla fine della seduta di contrattazioni, lo S&P ha perso -51,25 punti o -1,34% a 3.768,47 punti; il Nasdaq ha ceduto -274,27 punti o -2,11% a 12.723,47; il Dow industrial ha chiuso in flessione di -345,95 punti o -1,11% a quota 30.924,14; l’ìndice delle small cap Russell index ha segnato un ribasso di 60,87 punti o -2,76% a 2.146,92 punti.
Il Nasdaq è ora negativo da inizio anno ed è anche in fase di correzione, ovvero in flessione del 10% dai massimi recenti.
Durante la sessione, le vendite si erano fatte anche più violente, con l’indice Dow Jones affondato nei minimi intraday di 722 punti e il Nasdaq capitolato fino a -3,4%.
Le vendite sull’azionario sono state scatenate per l’ennesima volta dal rialzo dei tassi sui Treasuries, saliti oltre la soglia dell’1,5%.
Nessun effetto positivo dal discorso proferito dal numero uno della Federal Reserve Jerome Powell, che non ha indicato nessuna strategia per placare l’ansia dei mercati su una eventuale brusca impennata dell’inflazione.
La riapertura dell’economia – grazie all’allentamento delle misure di restrizione, sulla scia delle vaccinazioni anti-Covid, che in Usa procedono a passo spedito – “potrebbe creare una qualche pressione al rialzo sui prezzi – ha detto Powell in un intervento al webinar organizzato dal Wall Street Journal – Ma anche se l’economia dovesse assistere “ad aumenti transitori dell’inflazione…credo che saremmo pazienti”.
“I tassi dei bond sono saliti – ha detto Powell – Diversi fattori sono alla base del rialzo, ma crediamo di essere molto lontani dai nostri obiettivi. Sarei preoccupato se si manifestassero condizioni disordinate sul mercato dei bond”.