Record di poveri in Italia a causa del Covid, peggiore della crisi del 2008. Bruxelles fissa nuovi target al 2030
Il Covid ha creato una nuova ondata di poveri in Italia. Secondo i dati Istat diffusi oggi, si contano 1 milione di persone in più in povertà assoluta. Le stime preliminari del 2020 indicano valori dell’incidenza di povertà assoluta in crescita sia in termini familiari (da 6,4% del 2019 al 7,7%), con oltre 2 milioni di famiglie, sia in termini di individui (dal 7,7% al 9,4%) che si attestano a 5,6 milioni. La pandemia ha inciso in maniera determinante su questo andamento, azzerando i timidi miglioramenti registrati nel 2019.
I dati sulla povertà rappresentano il peggior risultato di sempre, raggiungendo i valori più elevati dal 2005, ossia da quando è iniziata la rilevazione statistica da parte dell’Istat per questo indicatore. Sono addirittura peggiori di quelli registrati a seguito della crisi economica del 2008. Il valore dell’intensità della povertà assoluta, cioè la distanza media dei consumi delle famiglie dalla soglia di povertà, ha subìto una riduzione (dal 20,3% al 18,7%), suggerendo come molte famiglie, che nel 2020 sono scivolate sotto la soglia di povertà, hanno comunque mantenuto una spesa per consumi prossima ad essa, grazie anche alle misure messe in campo dal Governo a sostegno dei cittadini (reddito di cittadinanza, reddito di emergenza, ecc.).
Dati allarmanti che sollevano la preoccupazione anche per i consumi futuri. “I numeri sono peggiori delle aspettative, e dimostrano come l’emergenza sanitaria abbia influito sulle tasche delle famiglie impoverendo una consistente fetta di popolazione”, commenta il presidente di Codacons, Carlo Rienzi, secondo il quale la nuova ondata di povertà mette in serio pericolo i consumi nazionali e l’intera economia, e avrà effetti a cascata su commercio, industria e Pil. “Il governo Draghi deve intervenire con urgenza per sostenere i redditi delle famiglie e la spesa e adottare misure in grado di rilanciare i consumi che, nel 2021, rischiano di subire un ulteriore tracollo”, prosegue Rienzi.
Certamente, questa situazione pone il governo di fronte alla certezza che la povertà è stata tutt’altro che sconfitta. Un’emergenza straordinaria come quella attuale richiede misure straordinarie. È necessario ed urgente, in tal senso, restituire solidità e dare opportunità di crescita al sistema economico, sfruttando in maniera responsabile e costruttiva tutte le risorse messe a disposizione dell’Europa. La vera sfida è rilanciare il sistema economico mettendo in primo piano la lotta alle disuguaglianze, alla povertà, alle disparità sociali. “In tale ottica è indispensabile avviare una ripresa urgente e duratura, in grado di rilanciare l’occupazione e un nuovo modello di sviluppo improntato alla sostenibilità sociale, oltre che ambientale”, afferma Emilio Viafora, presidente Federconsumatori.
Commissione Ue fissa i target su occupazione e povertà al 2030
E proprio oggi la Commissione europea ha indicato il piano d’azione per i diritti sociali fissando tre principali obiettivi per l’Europa da raggiungere entro il 2030. Il primo prevede che almeno il 78 % della popolazione di età compresa tra i 20 e i 64 anni abbia un lavoro; il secondo che almeno il 60 % di tutti gli adulti partecipi ogni anno ad attività di formazione; e il terzo indica che il numero di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale diminuisca di almeno 15 milioni. Sempre oggi, l’esecutivo comunitario ha presentato anche la sua raccomandazione relativa a un sostegno attivo ed efficace all’occupazione (EASE) in seguito alla crisi Covid-19, per contribuire a una ripresa che sia fonte di occupazione.