Borsa Milano chiude a -0,3%, Amplifon e Diasorin le peggiori del Ftse Mib. Scatto di Unicredit
Powell prova a scacciare lo spettro reflazione, ma anche oggi i mercati rimangono intonati al ribasso. Oltreoceano il Nasdaq è arrivato a cedere oltre il 2% sui minimi in quasi un mese e anche Piazza Affari va ad archiviare un’altra seduta negativa. L’indice Ftse Mib è scivolato sotto i 23mila punti chiudendo a 22.939 (-0,3%), risalendo un po’ nel finale rispetto ai minimi toccati in area 22.700 in coincidenza con l’avvio di Wall Street.
Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha detto che la ripresa economica degli Stati Uniti rimane “irregolare e lungi dall’essere completa” e ci vorrà “un po ‘di tempo” prima che la Fed consideri il cambiamento delle politiche che ha adottato per aiutare il paese a tornare alla piena occupazione. Nel suo discorso alla Commissione bancaria del Senato, il presidente della Fed, pur non commentando direttamente il trend dei tassi dei Treasuries, ha detto che i livelli di inflazione e di occupazione degli Stati Uniti rimangono ancora ben al di sotto degli obiettivi della banca centrale. La pressione sui prezzi, ha sottolineato Powell, rimane per lo più contenuta, a fronte di un outlook sull’economia ancora “molto incerto”.
Sul parterre di Piazza Affari si conferma il momento negativo delle utility con Enel arrivata alla quarta seduta consecutiva in ribasso. Il titolo del colosso guidato da Francesco Starace ha ceduto l’1,24% scivolando sotto il muro degli 8 euro. A pesare è la prospettiva inflattiva e il conseguente rialzo dei rendimenti che è un elemento negativo per un settore ad alto livello di indebitamento quale quello delle utility.
Male Diasorin con -2,8%, secondo peggiori titolo del Ftse Mib dietro solo ad Amplifon (-4,61%). Ribassi consistenti anche per STM e Saipem, entrambe a -2,69%.
Tra le banche spicca il +2,15% di Unicredit che torna sopra area 8,50 euro.
Moderato segno più per Recordati (+0,31%). Banca Akros ha mantenuto la raccomandazione accumulate dopo i conti 2020, ma ha ridotto il target price a 50,6 dal precedente 52. Anche gli analisti di Credit Suisse hanno abbassato il target price su Recordati, portandolo da 43 a 41 euro, e hanno mantenuto il rating underperform.