Nuovo Btp a 10 anni a ruba tra investitori UK e tedeschi. Prossimo passo sarà il bond green
Domanda complessiva per 83 miliardi nella doppia emissione del Tesoro che ha visto una forte domanda dall’estero. Per il decennale è stata l’emissione al tasso più basso di sempre. IL prossimo passo di via XX Settembre dovrebbe essere il lancio del tanto atteso BTP green come da programma delle nuove emissioni 2021 per la prima parte dell’anno.
I dettagli della doppia emissione
L’emissione ha visto la partecipazione rispettivamente di circa 280 per il decennale e 150 investitori per il BTP€i a 30 anni,. La domanda complessiva ha superato gli 83 miliardi di euro, di cui oltre 66,5 miliardi per il BTP decennale e circa 16,5 miliardi per il BTP€i a 30 anni.
L’importo emesso dal Tesoro è stato pari a 10 mld del nuovo decennale e 4 mld del BTP€i a 30 anni.
Il nuovo BTP a 10 anni, con scadenza 1° agosto 2031 e godimento 1° febbraio 2021, presenta un tasso annuo dello 0,60%, il più basso di sempre, pagato in due cedole semestrali. Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,969 corrispondente ad un rendimento lordo annuo all’emissione dello 0,604%.
Il nuovo BTP€i a 30 anni, con scadenza 15 maggio 2051 e godimento 15 novembre 2020, presenta un tasso annuo dello 0,15%, pagato in due cedole semestrali. Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,208 corrispondente ad un rendimento lordo annuo all’emissione dello 0,177%.
Per il nuovo BTP 10y in fila gli investitori UE a caccia di rendimenti
I dettagli del collocamento diramati ieri sera dal Tesoro evidenziano, per entrambi i titoli, che il 40,5% del collocamento è stato sottoscritto da fund manager, mentre le banche ne hanno sottoscritto il 43,1% sul titolo decennale e il 23,2% sul trentennale.
Gli investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo hanno acquistato il 10,4% dell’emissione per il BTP a 10 anni (dei quali il 4,1% è stato allocato a banche centrali e istituzioni governative, mentre il 6,3% a fondi pensione e assicurativi) ed il 31,3% per il BTP€i a 30 anni (di cui l’8,2% è stato allocato a banche centrali e istituzioni governative, mentre una quota rilevante del 23,1% dell’emissione a fondi pensione e assicurativi). Agli hedge fund è stato allocato rispettivamente il 6% e il 5% dell’ammontare complessivo del BTP a 10 anni e del BTP€i a 30 anni.
La quota allocata ad investitori esteri è stata pari al 64,5% (sul titolo a 10 anni) e al 45,4% (sul titolo a 30 anni). Tra questi, è stata di particolare rilievo la quota sottoscritta da investitori del Regno Unito (il 23,3% sul titolo a 10 anni e il 18,7% su quello a 30 anni). Il resto del collocamento è stato allocato in larga parte in Europa (il 35,4% sul titolo a 10 anni e il 22,6% su quello a 30 anni). In particolare, gli investitori di Germania, Austria e Svizzera hanno sottoscritto il 12,3% del titolo decennale e il 4,4% del titolo trentennale; nella penisola iberica sono stati allocati il 6,8% per il BTP a 10 anni e il 5,9% per il BTP€i a 30 anni; gli investitori francesi hanno sottoscritto il 3,7% del BTP a 10 anni e il 7% del titolo trentennale; nei Paesi Scandinavi sono stati allocati rispettivamente il 6,4% e il 3,2% del titolo decennale e trentennale; il 4,9% del titolo decennale e l’1,8% del titolo trentennale sono stati allocati presso investitori provenienti dal Sud-Est Europa, mentre in Benelux è stato allocato l’1,3% del titolo decennale e lo 0,3% del titolo trentennale. La quota allocata ad investitori nordamericani è stata pari al 3% e al 4% rispettivamente sui titoli a 10 e 30 anni. Il titolo decennale ha inoltre visto una partecipazione di investitori mediorientali pari al 2,6%. Infine, una quota residuale, pari rispettivamente allo 0,2% per il BTP a 10 anni e allo 0,1% per il titolo a 30 anni è stata sottoscritta da investitori asiatici.