Fed, parla il falco Bullard: ‘neutral rate non sufficiente per abbassare inflazione. Tassi Usa vengano alzati di 300 pb entro il terzo trimestre’
Torna a parlare il super falco della Fed James Bullard, presidente della Federal Reserve di St. Louis: “c’è un po’ di fantasia, ha detto, quando si parla di tassi neutrali” (ovvero di ‘neutral rate’, livello dei tassi che non stimola né frena l’inflazione), ha detto il banchiere.
“I tassi neutrali non sono sufficienti per esercitare una pressione al ribasso sull’inflazione – ha spiegato Bullard – Tutto ciò che fanno è interrompere la pressione al rialzo”. Il che significa, secondo l’esponente della Federal Reserve, che alzare i tassi sui fed funds “fino al livello neutrale non sarà sufficiente” a frenare l’impennata dei prezzi negli Stati Uniti.
Nel commentare il dato di ieri relativo all’indice dei prezzi al consumo di marzo – schizzato al record dal gennaio del 1982, al tasso dell’8,5% su base annua – Bullard ha parlato di “urgenza da parte della Fed ad agire” e ha sostenuto che sarebbe appropriato alzare “i tassi di 300 punti base entro il terzo trimestre”.
Ieri la diffusione dell’indice dei prezzi al consumo ha confermato l’accelerazione delle pressioni inflazionistiche negli Stati Uniti, rispetto al +7,9% di febbraio, e contro il +8,4% su base annua atteso dal consensus degli economisti.
Detto questo, la componente core dell’indice dei prezzi al consumo è salita su base annua del 6,5%, più del +6,4% di febbraio, ma a un ritmo inferiore rispetto al +6,6% stimato dagli analisti.
Su base mensile, l’inflazione è avanzata dell’1,2%, come da attese, in aumento rispetto al +0,8% precedente. L’inflazione core è salita invece su base mensile dello 0,3%, a un ritmo inferiore rispetto al +0,5% stimato e in decelerazione anche rispetto al +0,5% precedente. Il rialzo è inoltre il più contenuto dal mese di settembre, fattore che ha inizialmente portato gli investitori a scommettere inizialmente sulla possibilità che l’inflazione Usa abbia toccato il picco.
Dopo i buy iniziali che hanno portato il Nasdaq a scattare del 2% circa, Wall Street ha chiuso però la sessione in rosso:
Il Dow Jones Industrial Average ha ceduto 87,72 punti (-0,26%) a 34.220,36. Lo S&P 500 è sceso dello 0,34% a 4.397,45 mentre il Nasdaq Composite ha perso lo 0,3% a quota 13.371,57.