Preview Bce: inflazione e conflitto i timori sul tavolo di Lagarde&Co. Ecco tre possibili scenari
Sale l’attesa per la riunione della Banca centrale europea (Bce) che, secondo molti economisti, guarderà oltre le minacce alla crescita economica derivanti dalla guerra in Ucraina, terminando gli acquisti di asset in estate e preparando la scena per un aumento dei tassi di interesse, il primo da oltre dieci anni, a dicembre. Così una survey condotta da Bloomberg secondo cui con l’invasione della Russia e con l’inflazione che è già quasi quattro volte l’obiettivo del 2%, l’istituto centrale di Francoforte dovrebbe concludere l’acquisto netto di obbligazioni a luglio. L’appuntamento con il meeting è fissato per giovedì 14 aprile, quando si riunirà il consiglio direttivo. Come di consueto il comunicato stampa ufficiale verrà diffuso alle 13:45, con la conferenza stampa di Christine Lagarde prevista a partire dalle 14:30
Il percorso di normalizzazione della politica monetaria indicato dal presidente Christine Lagarde all’inizio dell’anno non è cambiato molto ma è cambiato il contesto. L’attacco della Russia ha sollevato lo spettro di una recessione nell’area dell’euro, mentre i governi valutano un embargo energetico che colpirebbe aziende e alimenterebbe ulteriormente la crescita record dei prezzi.
Gli economisti intervistati da Bloomberg elencano il conflitto e l’inflazione come i due maggiori pericoli per le prospettive per la Banca centrale. “La guerra in Ucraina ha sicuramente messo in discussione l’uscita accelerata degli stimoli della banca centrale”, ha detto Claus Vistesen, capo economista della zona euro presso Pantheon Macroeconomics. Nessun cambiamento di politica è previsto ma recenti osservazioni dei funzionari suggeriscono che la maggior parte sono concordi nel decretare la fine degli acquisti di asset in estate e l’aumento tassi entro la fine dell’anno.
I tre possibili scenari della Bce per il futuro secondo ING
Il percorso futuro della Bce è altamente condizionato da come si svilupperà la guerra in Ucraina e da come si evolveranno le sue implicazioni su alcune tematiche, come quelle dell’energia e dei prezzi delle materie prime. Partendo dal fatto che il ritorno alla normalità non sarà per niente rapido, Carsten Brzeski economista di ING individua tre possibili scenari per la Bce.
Lo scenario base vede la Bce che continua a ridurre gli acquisti netti di asset, per terminarli nel secondo trimestre del 2022 e inizierà ad aumentare i tassi di interesse di 25 punti base nel quarto trimestre e di altri 25 punti base nel primo trimestre del 2023. In questo scenario, le previsioni indicano un calo dell’inflazione apparente a circa il 2% nel medio termine e il solo fatto che la Bce sia impegnata in una normalizzazione graduale colma la spaccatura tra colombe e falchi. Verrà annunciato un nuovo programma di acquisto di asset per affrontare qualsiasi allargamento ingiustificato degli spread tra i paesi della zona euro.
Il secondo scenario di normalizzazione anticipata e più aggressiva, considera un’inflazione più alta per un periodo più lungo, ma aspettative di lungo termine ancora moderate, che mettono in allarme la Bce al punto che potrebbe attenersi al suo piano di terminare gli acquisti netti nel secondo trimestre di quest’anno, ma aumenta i tassi di interesse di 50 punti base a settembre.
Lo scenario della ‘paura’ vede invece aspettative di inflazione che iniziano a salire e di conseguenza, la Bce rinuncia al principio del sequenziamento, cioè termina gli acquisti netti di asset prima di aumentare i tassi, e alza i tassi di interesse di 50 punti base già a giugno o luglio, mentre estende gli acquisti netti di asset a un livello molto basso per tutto l’anno.
La riunione potrebbe non fornire un’effettiva azione politica dice ING: “Semplicemente ci sono ancora troppo pochi dati concreti sulle implicazioni macroeconomiche della guerra in Ucraina. E c’è troppa incertezza su come la guerra si evolverà. Rimanere fermi e continuare con l’annunciata riduzione degli acquisti netti di attività sembra l’unica opzione possibile per ora”.
Barclays, tutto sul QE
“È probabile che la riunione della Bce di questa settimana si concentri sul QE”, affermano gli esperti di Barclays in una preview in vista del meeting. “Prevediamo che il QE continuerà nel secondo trimestre al ritmo annunciato a marzo, ma si concluderà già a giugno. Potrebbe essere studiato un nuovo strumento per affrontare la frammentazione del mercato, con l’attivazione legata al rispetto da parte dei Paesi della condizionalità Next Generation EU (NGEU) e/o di condizioni macro-generali”, segnala la banca Uk che non si attende novità nella prossima riunione sul fronte tassi. Barclays prevede che la numero uno della Bce continuerà a sostenere che le prospettive di inflazione richiedono la normalizzazione della politica monetaria.
“A nostro avviso, Lagarde segnalerà che il QE potrebbe finire prima dell’estate a causa di un’inflazione elevata. Se però le prospettive dovssero peggiorare il QE potrebbe continuare nel terzo trimestre”, aggiungono gli esperti che si focalizzano sulla prima prospettiva. “Nell’ipotesi in cui il QE si concludesse tra giugno e luglio, la Bce potrebbe aumentare i tassi nel secondo semestre, opinione attualmente condivisa dalla maggioranza del Consiglio direttivo”, affermano sempre da Barclays.