Intesa SanPaolo chiude il 2020 con utile netto contabile 3,277 MLD. Tutti i numeri utili escludendo Ubi
Nel 2020, il Gruppo Intesa SanPaolo ha riportato un utile netto contabile pari a 3,277 miliardi di euro e un utile netto pari a:
3,505 miliardi escludendo il saldo positivo delle componenti relative all’acquisizione di UBI Banca (pari a 684 milioni), costituite dagli effetti economici positivi dell’allocazione dei costi di acquisizione di 2,062 miliardi al netto delle imposte (incluso il goodwill negativo), determinati a seguito della finalizzazione del processo di PPA (Purchase Price Allocation) che ha incluso circa 2,1 miliardi di rettifiche di valore su crediti al lordo delle imposte, e dagli oneri di integrazione di 1,378 miliardi al netto delle imposte (circa 2 miliardi al lordo delle imposte, di cui circa 1,3 miliardi relativi a oltre 7.200 uscite volontarie entro il 2023, a fronte delle quali sono previste 3.500 assunzioni entro il primo semestre 2024), l’impatto contabile del connesso azzeramento del goodwill della Divisione Banca dei Territori (pari a 912 milioni), anche in relazione all’aumento del valore contabile della Divisione conseguente all’integrazione di UBI Banca.
Utile netto pari a 3,083 miliardi escludendo anche i cinque mesi di apporto di UBI Banca (pari a 422 milioni), rispetto a 4,182 miliardi del 2019, superiore ai circa 3 miliardi di euro di utile netto minimo previsto per l’esercizio 2020;
un utile netto di 4,539 miliardi se si escludessero anche le rettifiche di valore su crediti per i futuri impatti di COVID-19 (pari a 2,164 miliardi), in crescita di circa il 9% rispetto all’utile netto del 2019.
Il risultato corrente lordo è salito di circa il 10%, rispetto al 2019, escludendo l’apporto di UBI Banca, consolidata dal terzo trimestre 2020, se si escludessero le rettifiche di valore su crediti per i futuri impatti di COVID-19, anche a seguito della ripresa nel secondo semestre 2020 degli interessi netti e soprattutto delle commissioni nette, che hanno registrato una crescita rispettivamente di circa il 2% e l’11% rispetto al primo semestre dell’anno.