Affitti: tra le capitali europee dove gli italiani amano investire Barcellona la peggiore.
Milano, Berlino, Barcellona, Londra e Parigi negli ultimi anni sono stati considerati i mercati più attraenti per gli investitori sia istituzionali che privati in tema di affitti. Ma confrontando i canoni pagati a fine 2019 con quelli pagati a fine 2020, risulta che solo la metropoli tedesca ha mantenuto il segno positivo, seppur debole, con una crescita media del +1,2% e un canone annuo di 138 euro al mq.
Affitti: a Barcellona calo drastico dei canoni, Milano a seguire
Così emerge dall’ultima analisi del Centro Studi di Abitare Co., secondo cui per le altre capitali si registrano invece solo variazioni negative: Barcellona è la peggiore con un calo del -8,7% e un canone medio annuo di € 177 al mq, seguita da Milano (-4,5% e un canone medio di € 221 mq/anno). Londra (-3,7%) e Parigi (-2,6%), sono le città che presentano i prezzi più alti, con in media un canone annuo rispettiamente di € 310 al mq e di € 409 al mq.
Se si guarda al periodo pre-Covid, la situazione era completamente differente e il mercato appariva effervescente in tutte le cinque capitali europee, con i canoni a fine 2019 cresciuti in media di oltre otto punti percentuali rispetto all’anno precedente. A Milano gli affitti erano aumentati del +11,4%, a Parigi del +8,9%, a Londra del +5,4%, a Barcellona del +9,8% e a Berlino del +6,3%.
Soffermandoci sul capoluogo meneghino, il tasso negativo di crescita dei canoni ha colpito il 70% delle zone cittadine, e la cosa interessante è che i quartieri che hanno registrato un incremento degli affitti durante il 2020 sono tutti periferici. La zona migliore è stata quella di Baggio, quartiere periferico nella zona ovest della città, con un aumento del 9,2% annuo. “I lockdown applicati, anche con criteri disomogenei, nei vari Paesi della UE, hanno influito negativamente sui mercati immobiliari locali facendo di fatto crollare la domanda degli affitti, soprattutto estera, che si basava molto su lavoro e turismo – ha dichiarato Alessandro Ghisolfi, Responsabile del Centro Studi di Abitare Co. In merito allo scenario che si prospetta per il 2021, la previsione non è di facile lettura – prosegue Alessandro Ghisolfi – Con il passare delle settimane, nonostante l’avvio, seppur problematico, delle vaccinazioni nei Paesi UE, le ipotesi di una robusta ripresa si sono allungate verso la seconda parte dell’anno e per quanto riguarda il mercato immobiliare residenziale non si prefigurano differenti scenari. Sul fronte del mercato degli affitti, probabilmente, ci sarà un primo semestre ancora debole, per poi assistere nella seconda parte dell’anno ad una stabilizzazione dei canoni e ad una ripresa della domanda.”