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IPO europee: nel 2020 cala la raccolta ma crescono i volumi. Borsa Italiana sostenuta solo dall’AIM

22 Gennaio 2021 12:30

135 in tutto le IPO europee (+27% sul 2019) del 2020, con una raccolta complessiva di 20,3 miliardi di euro (-8% sul 2019). Le top 5 IPO in Europa hanno raccolto 8,9 miliardi, che corrisponde a circa il 44% del totale. In testa la quotazione di JDE Peet’s NV (2,6 miliardi), seguita da Allegro.eu SA (2,3 miliardi), da THG Holdings (2,04 miliardi), da Nordnet (1,02 miliardi) e da Conduit Holdings (909 milioni). E’ quanto si apprende dal PwC IPO Watch Europe nel quale si indica che in in termini di valori, il settore finanziario resta al primo posto, con 5 miliardi raccolti pari al 25% del totale, seguito dal comparto industriale, con 3,7 miliardi (19%) e da quello dei Consumer Goods che con 3,8 miliardi raccolti (18% del totale) registra la crescita annuale più significativa (+3,1 miliardi sul 2019), principalmente grazie all’IPO di JDE Peet’s NV. E’ la Borsa di Londra a detenere il primato tra le piazze europee con un totale di 30 quotazioni e 6,7 miliardi raccolti dal mercato, seguita dalla Oslo Børs con 40 quotazioni e 2,9 miliardi e da Euronext Amsterdam con un totale di 2 quotazioni per 2,7 miliardi raccolti.

Per quanto riguarda Piazza Affari, Alessandro Loizzo, director del Capital Markets & Accounting Advisory Structuring di PwC Italia, ha commentato che “le conseguenze economiche della pandemia hanno inesorabilmente spento gli entusiasmi di molte società che a inizio 2020 avevano già avviato le macchine per la quotazione”. Nel dettaglio, il Mercato MTA ha registrato nell’anno un’unica operazione (GVS) mentre l’AIM ha retto meglio chiudendo con 22 nuove ammissione, comunque in netto calo rispetto alle 35 del 2019. “Ci attendiamo che le incertezze economiche generate dalla pandemia, unite a quelle della situazione politica italiana, siano destinate a influenzare l’andamento del mercato dei capitali almeno per la prima metà del 2021 – afferma Loizzo -. Da segnalare, come nota positiva, la proroga dei benefici fiscali sotto forma di credito d’Imposta, contenuta nella Finanziaria 2021, sui costi di IPO sostenuti dalle PMI”.